Abbiamo letto e pubblicato le repliche dell’Asp di Cosenza e del dottor Antonio Perri al nostro articolo Asp Cosenza, l’anomalo ricollocamento degli ex direttori di Distretto. A questo punto, però, ci sia consentita qualche osservazione.
Prendiamo atto delle precisazioni contenute nella nota pervenuta dall'Asp di Cosenza. Nell'articolo redatto non si parla mai di illegittimità delle procedure, ma di anomalie. Anomalie diffuse. Quella più evidente è applicare il ricollocamento a distanza di ben quattro anni dalla cessazione delle funzioni di direttore di distretto.

Per quanto concerne il citato Dca 117 del 2016, che chiunque può consultare attraverso il Burc, esso disciplina specificatamente la ricollocazione del solo personale perdente posto a seguito dei processi di ristrutturazione aziendale. Nel caso di specie è vero che nel febbraio del 2018 i distretti dell'Asp sono stati riorganizzati a seguito dell'approvazione del nuovo atto aziendale approvato a settembre 2017. E però i direttori di distretto in quel momento in carica, oggi ricollocati, nella circostanza mantennero ugualmente la posizione contrattuale fino alla naturale scadenza del loro mandato quinquiennale (maggio 2018) che soddisfaceva i loro diritti. Per cui appare ragionevole concludere che non si tratti di perdenti posto.

Che vi sia una differenza nell'accesso alla carica di direttore distretto e di accesso alla carica di direttore di altra Unità Operativa Complessa è pacifico: nel primo caso il direttore generale dell'Asp assegna l'incarico tra chi, avente i requisiti, ha presentato istanza, valutandone i curricula dopo una manifestazione di interesse interna; nel secondo caso si opera attraverso le procedure tipiche dei concorsi.

Il ricollocamento di ex direttori di distretto, per come applicato dall'Asp di Cosenza con le determine dello scorso settembre, apre dunque la strada verso la direzione di Unità Operative Complesse a dirigenti che, non essendo medici, difficilmente potrebbero accedervi.

Da qui altre anomalie come, ad esempio, indicare uno psicologo-psicoterapeuta al vertice dell'Unità Operativa complessa di psichiatria, oppure un biologo al vertice dell'Unità operativa complessa PDTA - Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali.

Appare infine anomalo che nelle determine in esame, non vi sia alcun accenno rispetto ai motivi per cui, proprio in applicazione del Dca 117 del 2016, la ricollocazione non venne a suo tempo applicata. Né se i direttori oggi ricollocati fossero stati inseriti nell'elenco dei dirigenti in eccedenza.