Ci sono anche due vibonesi fra gli arrestati per riciclaggio, aggravato dalla transnazionalità, di una somma di denaro ammontante complessivamente a 500mila euro. L’inchiesta è condotta sul “campo” dalla guardia di finanza e coordinata dal pm della procura di Asti, Laura Deodato. Gli indagati sono: Pasquale Profiti, 56 anni, di Vibo Valentia, domiciliato a Monza; Alessandro Inzillo, 38 anni, di Vibo Marina, residente in Svizzera. Gli altri indagati sono Concetta Cirillo, 49 anni, di Torre Annunziata; Mario Cicerone, 63 anni, di Rieti; Mario Colletti, 57 anni, di Valmontone (Rm); Mario De Bonis, 61 anni, di Roma.

 

L’accusa per tutti è di concorso in riciclaggio per il trasferimento di denaro proveniente da delitto doloso. Dopo aver avuto – con modalità allo stato ignote – la disponibilità materiale di dieci assegni circolari preventivamente falsificati, essendo stati riprodotti con un diverso beneficiario allo scopo di realizzare una truffa di ingente valore patrimoniale in danno di due società – gli indagati avrebbero compiuto operazioni atte ad ostacolarne l’identificazione connessa alla delittuosa provenienza.  In particolare, secondo l’accusa, Concetta Cirillo avrebbe assunto la rappresentanza giuridica e la gestione di fatto della “The Reds srl” beneficiaria dei titoli, mentre Mario Cicerone (vera identità di Annibale Martino, soggetto anagraficamente inesistente), Alessandro Inzillo, Mario Coletti Mario De Bonis e Pasquale Profiti si sarebbero adoperati fattivamente nell’organizzazione e nella predisposizione dei mezzi per la realizzazione del profitto.

 

Attraverso altre società in capo a Mario Cicerone e Alessandro Inzillo, ad avviso della Procura di Asti, nelle date del 7 e 18 giugno 2018 sarebbero stati negoziati i dieci assegni circolari falsi (fedelmente riprodotti) per l’importo complessivo di 500mila euro sostituendo poi la relativa disponibilità finanziaria – ottenuta mediante deposito su un conto corrente bancario intestato alla The Reds srl – e trasferendola verso rapporti bancari esteri nella disponibilità delle società di Cicerone e Inzillo per l’importo prima di 85mila euro, poi di 388mila euro, somma prelevata in contanti attraverso due operazioni allo sportello avvenute il 14 e 25 giugno 2018. La condotta delittuosa è aggravata dalla transnazionalità in quanto il gruppo viene ritenuto attivo in attività criminali in Italia, Bulgaria e Repubblica Slovacca. La competenza territoriale della Procura di Asti è stata individuata in quanto proprio Asti è la sede della procedura prefallimentare in cui sono stati emessi i titoli a garanzia, a far data dal 7 giugno 2018 coincidente con la prima operazione bancaria.

Per quanto attiene alla posizione del vibonese Alessandro Inzillo, dopo l’interrogatorio per rogatoria – che si è svolto dinanzi al gip del Tribunale di Vibo, Brigida Cavasino – gli atti sono stati trasmessi al competente gip del Tribunale di Asti il quale ha disposto per il 38enne gli arresti domiciliari. Inzillo è difeso dall’avvocato Francesco Muzzopappa.