C’è attesa a Corigliano Rossano circa l’esito dei lavori del Consiglio regionale convocato per oggi alle 11.30, tra i cui punti previsti all’ordine del giorno è prevista l’approvazione della proposta di legge al Parlamento sulla riorganizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero. Un passaggio importante che mira a ripristinare l’ex tribunale di Corigliano Rossano, unico presidio di giustizia soppresso in Calabria.

Un paradosso mai colmato, vissuto dal territorio come un’ingiustizia, su cui la classe politico-istituzionale non ha mai inteso fare chiarezza, così come ha sottolineato uno dei componenti del Gruppo d’Azione per la Verità, avvocato Claudio Pisano che trova «imbarazzante» l’approccio culturale con cui ci si è posti nel corso degli anni di fronte a una «stortura di Stato». «Denunce, anche penali, a cui le istituzioni preposte non hanno mai fornito risposte circa adeguati accertamenti o ispezioni, al fine di capire cosa sia accaduto nel lontano 2012 così da individuare le relative responsabilità», incalza il legale.  

L’unico tribunale soppresso in Calabria

In Calabria fu l’unico tribunale ad essere soppresso. Oggi Corigliano Rossano è la prima città della provincia di Cosenza ed è la terza della Calabria, mentre altri centri ben collegati con il capoluogo (Cosenza) e a una manciata di minuti dal presidio Bruzio sono sedi di tribunale. «Come Gav abbiamo presentato una serie di dossier agli organi preposti senza mai avere risposte. Evidentemente le violazioni ci sono state e nessuno ha mai pagato». Lo svilimento è anche di tipo culturale e avvolge lo stesso territorio Jonico poco indignato per l’accaduto.

«La soppressione del tribunale di Corigliano-Rossano è stato un atto sciagurato anche dal punto di vista geografico ed economico-finanziario, poiché l’accorpamento al tribunale di Castrovillari non ha portato al risparmio di spesa tanto decantato. Il Presidente della commissione Affari Istituzionali Luciana De Francesco ha sottolineato l’importanza della proposta che ha fatto registrare in sede di commissione l’unanimità di tutte le forze politiche presenti: «Sono certa che la proposta troverà la massima adesione oggi in Consiglio regionale. Questa è una battaglia che interessa tutti, indistintamente. L’obiettivo è quello di sanare le conseguenze negative subite dal territorio da una riforma giudiziaria iniqua che ha finito con l’indebolire l’intero contesto sociale, economico e civile».

La presidente De Francesco si dice certa che «sarà possibile approvare in Parlamento, entro la fine della legislatura, questo provvedimento che mira a restituire allo Jonio cosentino e a tutto il comprensorio ciò che è stato ingiustamente sottratto».

Sott’accusa l’Amministrazione Stasi

Dello stesso tenore l’intervento della componente del coordinamento nazionale dei tribunali soppressi avv. Dora Mauro che rimarca come la proposta di legge oggi in esame tenda ad innovare la riforma del sistema giudiziario del 2012, attribuendo alle regioni richiedenti l’onere di accollarsi le spese di gestione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza. «Quindi il ripristino del tribunale di Corigliano-Rossano sarà a costo zero per lo Stato», rileva l’avvocato Mauro.

«In altre regioni d’Italia questo percorso è già in stato avanzato, continua il legale, che invita la deputazione parlamentare del territorio ad agire a supporto dell’iniziativa intrapresa. Oggi è importante unire le forze. Ciò che, invece, spiace è che, a differenza di altre regioni in cui le singole amministrazioni comunali hanno sostenuto l’iniziativa con appositi atti deliberativi, a Corigliano-Rossano l’attuale esecutivo non ha fornito l’adeguato supporto».