È quanto affermato dal sindaco della cittadina Mimmo Lucano: «L’Italia responsabile di una nuova barbarie»
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«“Venivano per vivere al di là del mare ma noi li abbiamo respinti. Questa è la fine del mio incubo”. Sono le parole del regista Wim Wenders che rappresentano quello che stiamo vivendo come cittadini in questi giorni a proposito del mancato soccorso a 650 esseri umani in balia delle onde sulla nave Aquarius e di questa nuova barbarie di cui ci stiamo rendendo responsabili». Lo sostiene, in una dichiarazione all'Ansa, il sindaco di Riace, Mimmo Lucano. «Come Italia e come Europa - aggiunge - stiamo facendo la stessa figura di quel comune dell'Emilia Romagna la cui comunità si é ribellata per otto donne che chiedevano accoglienza. A Riace ed in Calabria, ed in questo senso sono sicuro di interpretare il pensiero del presidente della Regione, Mario Oliverio, siamo pronti ad accogliere subito, in cambio di nulla, tutti i minori non accompagnati e le donne in stato di gravidanza che si trovano sulla nave Aquarius. Sono sicuro che la rete di solidarietà internazionale non ci lascerà da soli».
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