VIDEO | Dopo il rinvio a giudizio di ieri altri guai per il primo cittadino sospeso, a cui è stato notificato un altro avviso di garanzia
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Nuova bufera giudiziaria su Mimmo Lucano. Il sindaco sospeso ed “esiliato” di Riace è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Locri insieme ad altre 9 persone accusate di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche per 134 mila euro. Si tratta del secondo filone dell’inchiesta “Xenia” per cui il primo cittadino famoso in tutto il mondo è stato ieri rinviato a giudizio insieme ad altri 25 imputati.
Nel dettaglio il sostituto procuratore di Locri Ezio Arcadi contesta a Lucano l’aver «indotto il Servizio Centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e la Prefettura di Reggio Calabria, ricorrendo all’artifizio di predisporre una falsa attestazione a firma del sindaco ove veniva dichiarato che le strutture di accoglienza per ospitare i migranti a Riace erano rispondenti e conformi alle normative vigenti, laddove in effetti così non era». L’assenza di questi requisiti avrebbe consentito, secondo l’impianto accusatorio della procura locrese, un ingiusto profitto con pari danno degli enti pubblici del denaro corrisposto a titolo di locazione.
Gli indagati entro 20 giorni hanno facoltà di presentare memorie a loro discarico. Ecco l'elenco:
- Domenico Lucano
- Maria Taverniti
- Giuseppe Tavernese
- Debora Porcu
- Giovanni Sabatino
- Cosimo Damiano Pazzano
- Raffaele Belfiore
- Rinaldo Deluca
- Luana Tosarello
- Marco Iacopetta
LEGGI ANCHE:
No, Lucano non era stato assolto. Ma non è stato condannato
Lucano affronterà il processo, rinvio a giudizio per il sindaco sospeso di Riace