La revoca della scorta disposta dall’Ucis, Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale, per il colonnello Sergio De Caprio, Capitano Ultimo, è partita da oggi. Il militare, si ricorderà, nel 1993 riuscì ad arrestare il boss corleonese Totò Riina.

 

«La sicurezza dei cittadini non è una macchina del voto»

La notizia è stata anche commentata dal diretto interessato sui tweet: «I peggiori sono sempre quelli che rimangono alla finestra a guardare come andrà a finire. Sempre tutti uniti contro la mafia di Riina e Bagarella. No omertà, No mobbing di Stato». E poi: «La sicurezza dei cittadini – scrive il colonnello De Caprio - non è una passerella, non è una macchina del voto. Bagarella e la mafia sono un pericolo, chi dice il contrario deve dimostrarlo oppure deve occuparsi di altro».

 

Incontro alla Casa famiglia con Rita Dalla Chiesa

Intanto per questa sera, alle 20, alla “Casa famiglia, Capitano Ultimo” (Roma) previsto un incontro: «Saremo sulla strada uniti, da carabinieri, contro quei funzionari, contro quei generali, contro quei politici che lo hanno oltraggiato, che lo hanno contrastato, in ogni azione, sistematicamente, per oscurarlo, per offuscarne la grandezza, la forza, la fede nella Fiamma della Giustizia e dell' Arma», si legge nell’annuncio. Sarà presente anche Rita Dalla Chiesa che ricorderà il padre, il generale Carlo Alberto, in occasione dell’anniversario dell’eccidio. La presentatrice tv aveva non solo sollevato la questione ma anche rivolto un appello via social al capo del Viminale: «Dal 3 settembre verrà tolta la scorta al Capitano Ultimo. A colui che arrestò Totò Riina. Il 3 settembre venne anche ucciso mio padre. Ministro Matteo Salvini lei sa di questa aberrante decisione? La scorta a Saviano sì, e a Capitano Ultimo no?».

Sul fronte politico

La presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha annunciato che presenterà un'interrogazione al ministro dell'Interno Salvini: «Gli eroi che hanno combattuto e che combattono la mafia - ha detto su Facebook - devono essere sostenuti e difesi dallo Stato». Mentre Wanda Ferro, vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia ha parlato di «provvedimento vergognoso, che offende la memoria delle vittime e il sacrificio dei tanti servitori dello Stato che ogni giorno combattono la criminalità organizzata a costo di enormi sacrifici personali». Anche la città di Catanzaro era scesa in piazza lo scorso 1 settembre tramite l’iniziativa targata Usb. Accanto ai vigili del fuoco aderenti al sindacato anche la senatrice pentastellata Bianca Laura Granato: «Non dobbiamo lasciare soli gli uomini che lavorano per lo Stato». Quindi il sottosegretario all'Interno Stefano Candiani che sulla vicenda aveva commentato: «Ci sono delle circostanze che vengono valutate a livello centrale e a livello locale. Lo Stato non abbandona nessuno». g.d'a.

 

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