L'imprenditore originario di Catanzaro aveva denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica in Calabria. Dopo la sua testimonianza è stato sottoposto a programma speciale di protezione dal 1997
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Giuseppe "Pino" Masciari, imprenditore edile calabrese, testimone di giustizia, che da tempo vive in Piemonte non avrà più la scorta, che è stata revocata anche ai suoi familiari, la moglie e i due figli. È stato lo stesso Masciari a farlo sapere. A comunicargli la decisione è stata una lettera della Prefettura di Torino, datata 13 ottobre, che lo informa che l’Ufficio Centrale Interforze per la sicurezza personale «ha dato avvio al procedimento finalizzato alla revoca del dispositivo tutorio».
Masciari, classe 1959, originario di Catanzaro, aveva denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica in Calabria. La criminalità organizzata ha distrutto le sue imprese di costruzioni edili, bloccandone le attività sia nelle opere pubbliche che nel settore privato, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione dove era infiltrata, intralciando i rapporti con le banche. Dopo la sua testimonianza, è stato dapprima sottoposto a programma speciale di protezione dal 1997, insieme alla moglie, medico odontoiatra, e ai due figli. Dal 2010, fuoriuscito dal Programma Speciale di Protezione, ha vissuto sotto scorta.
«Ma lo stato - aveva detto giorni fa all'Agi che lo aveva contattato - si comporta con i testimoni di giustizia come Ponzio Pilato. Prima li sottopone al programma di protezione speciale, poi se ne lava le mani dopo i processi e le condanne».