Il passaggio cruciale è in basso a pagina 60 del rapporto della Prefetta di Cosenza Vittoria Ciaramella inviato al Ministero degli Interni. Il focus, in questo punto, è sul PSC di Rende, approvato di fretta e furia lo scorso 30 maggio. «La relazione, consegnata in data 10 gennaio 2023 - scrive - ha fatto emergere la sussistenza di elevati interessi da parte dell’imprenditoria privata all’approvazione del nuovo strumento urbanistico, stimati in circa un miliardo di euro con favorevoli ricadute anche su componenti del Consiglio e della Giunta comunale».

È un documento durissimo quello redatto dalla Prefetta bruzia che ha innescato i passaggi istituzionali finalizzati allo scioglimento del Comune di Rende da parte di Matteo Piantedosi. Il tutto parte dall’analisi della commissione d’accesso antimafia insediatasi dopo le inchieste del 2022 che hanno travolto il municipio. 

Come detto, una parte è dedicata anche al Psc di Rende, passato con una sorta di blitz il 30 maggio scorso in Consiglio comunale. L’approvazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e del Regolamento Urbanistico ed Edilizio avvenne con un’azione repentina che garantì all’amministrazione Manna, retta da Marta Petrisewicz in quel frangente, 11 voti a favore, 4 contrari e 1 astenuto.

Il pubblico consesso iniziò in maniera svizzera alle 9.03, appena tre giri d’orologio dopo l’orario fissato, e appena un quarto d’ora dopo era stato già approvato il Psc. Vale a dire il più grande pomo della discordia che ha animato questa controversa legislatura. Sul punto i consiglieri di minoranza denunciarono subito in Prefettura quanto avvenuto e proprio in queste ore presenteranno un ricorso per rafforzare le loro tesi. Nel frattempo, i commissari che si sono insediati al Comune di Rende, hanno sospeso per un anno l’esecutività del Piano Regolatore.

La Prefetta Ciaramella spiega che la «Commissione d’accesso ha acquisito un’articolata ed esaustiva relazione sul PSC, attualmente all’attenzione del Consiglio». Il documento riporta «le identità complete di enti i soggetti beneficiari delle variazioni urbanistiche con indicazione, per ciascuno di essi, dei dati catastali, delle superfici e dei volumi oggetto di variazione».

Sono altresì evidenziate «la presenza, tra i soggetti privati beneficiari di variazioni urbanistiche, di persone fisiche legate da vincoli di parentela di affinità ai componenti della Giunta (Sindaco compreso) e del Consiglio Comunale, nonché la presenza di persone giuridiche o soggetti economici riconducibili ai componenti della Giunta (Sindaco compreso) e del Consiglio Comunale». Il tutto, con riferimento agli standard urbanistici, è fatta anche presente «la rilevanza dell’impatto ambientale sul territorio oggetto di variazioni al PRO determinato dal nuovo carico urbanistico previsto dal Piano Strutturale Comunale».

Tra gli indubbi beneficiari dell’approvazione del nuovo strumento urbanistico, sempre secondo la relazione della Prefetta, risulta esservi una società riconducibile «ad un costruttore, tra l’altro, imputato negli anni ’90 in inchieste giudiziarie ed assolto perché il reato è estinto in prescrizione».