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Reggio Calabria - La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria, a seguito di una richiesta del procuratore della Repubblica di Reggio, ha eseguito un decreto di sequestro di beni emesso dal locale Tribunale nei confronti di Vincenzo Oliveri, noto imprenditore nel settore oleario e con interessi anche nei settori alberghiero e della ristorazione, già coinvolto in alcune inchieste per truffa.
In particolare, sono stati sequestrati un fabbricato ed un terreno circostante, siti in Gioia Tauro, il cui valore complessivo è stimabile in circa 700.000 euro. Il 61enne, nato a Villa San Giovanni (RC), è figlio di Matteo Giuseppe classe 28 e fratello di Antonio classe 65 con i quali, sin dagli anni ‘80 è stato coinvolto in numerosi procedimenti penali. Tra questi si ricorda quello denominato “Aristeo” che ha visto le diverse aziende del “gruppo Oliveri”, coinvolte nella commissione di reati associativi, truffa aggravata, frode in commercio, emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti ed indebita percezione di contributi europei di sostegno all’agricoltura.
Già in passato era stato sequestrato a Vincenzo Oliveri un ingente patrimonio aziendale valutato in 325 milioni di euro. L’odierno provvedimento ablativo è scaturito dagli ulteriori accertamenti delegati dalla procura reggina, che hanno consentito di acclarare la riconducibilità al 61enne di ulteriori due immobili per il tramite di una persona giuridica, già sottoposta a sequestro, operante nel settore dell’agricoltura.