Inflitti nove anni anche all’ex sindaco del comune di Delianuova Francesco Rossi, che secondo la Dda «era a completa disposizione» del clan di Sinopoli
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La Corte d’Appello di Reggio Calabria – presidente Lucia Monaco – ha disposto otto condanne e un’assoluzione nell’ambito del processo Iris a carico di esponenti della cosca Alvaro, di Sinopoli.
Tra gli altri, la condanna più pesante, per associazione mafiosa, è stata inflitta a Raffaele Alvaro, 59 anni, a 15 anni di reclusione; nove anni sono stati invece inflitti a Carmine Alvaro, Carmine Alvaro, all’ex sindaco del comune di Delianuova Francesco Rossi, a Domenico Calabrese, a Renato Licastro e Saverio Napoli. Quattro anni e sei mesi, infine, a Antonino Bonforte.
Secondo la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Francesco Rossi «era a completa disposizione» della ‘famiglia’ di Sinopoli, che era stata in grado di infiltrarsi non solo nel comune di Delianuova, ma nel settore degli appalti pubblici più importanti che interessavano il territorio di ‘competenza’. Assolto perché il fatto non sussiste Domenico Rugolino, condannato in primo grado a 12 anni di reclusione. I giudici d’Appello, nei suoi confronti, hanno revocato le relative statuizioni civili, disponendone l’immediata scarcerazione se non detenuto per altra causa. Con la sentenza, infine, è stata revocata la confisca dell’impresa Costruzioni Flores Eufemia s.r.l. e il relativo patrimonio aziendale.