Un’assise molto speciale si è riunita nella aula consiliare Pietro Battaglia di palazzo San Giorgio, sede del comune di Reggio Calabria. La città dello Stretto ha, infatti, ospitato per la prima volta la Consulta nazionale Giovani dell’Avis in un’occasione di formazione sul tema della gestione delle Maxi emergenze che sottolinea la dimensione quotidiana ma anche globale dell’impegno dell’associazione di volontariato del sangue più grande del Paese. Presenti una cinquantina di giovani provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.

Ad accoglierli per il Comune l'assessora alle Politiche Giovanili, Giuseppina Palmenta, e per l'associazione il segretario nazionale Avis Rocco Monetta, il consigliere nazionale reggino Mimmo Nisticò, il presidente di Avis OdV Calabria Franco Rizzuti, il consigliere regionale Marco Nisticò, le presidenti di Avis provinciale e comunale OdV Reggio Calabria, rispettivamente Vanna Micalizzi e Myriam Calipari.

Presenti e resilienti anche nelle emergenze 

«Abbiamo ritenuto questo argomento di stringente attualità particolarmente rappresentativo del contributo che la nostra associazione, soprattutto attraverso i giovani, può offrire alla gestione di situazioni di emergenza. In queste circostanze, infatti, la paura spesso convive con l'empatia e il desiderio collettivo di rendersi utili e c'è dunque l'esigenza di intervenire per regolamentare le attività. Abbiamo illustrato alcune buone prassi - ha spiegato Greta Pieracci, vice coordinatrice Consulta nazionale giovani dell'Avis - e, attraverso il cosiddetto kit BePresilient corredato di giochi come Memory e Tabù a tema, abbiamo fornito alcune indicazioni per la gestione di specifiche situazioni in cui è necessario essere presenti e al contempo resilienti, evitando allarmismi inutili e canalizzando nel modo corretto intenzioni ed energie. Un'occasione di formazione di cui ciascun delegato poi si farà portavoce nelle Avis di appartenenza e sui territori di riferimento al fine di assicurare, quando ciò si rivelerà necessario, un supporto efficace e un aiuto concreto. Un esempio su tutti, la sensibilizzazione circa la necessità della donazione periodica del sangue, prezioso sempre e che neppure nelle situazioni emergenziali, in cui il fattore tempo è fortemente ridotto, può prescindere dal valore sicurezza, assicurato esclusivamente dall'osservanza di procedure rigorose. Le scorte di sangue, che la donazione periodica garantisce, rappresentano ad esempio un apporto prezioso e salvavita che potrebbe essere richiesto all'Avis in momenti di difficoltà. Da qui la disponibilità già manifestata da Avis Nazionale ad un contributo, ancora non richiesto, per la guerra in Ucraina dove intanto l'associazione sta destinando i proventi di un'apposita raccolta fondi per cure sul posto», ha spiegato ancora Greta Pieracci, vice coordinatrice Consulta nazionale giovani dell'Avis.

Solidarietà e responsabilità

«Siamo portatori di un messaggio di solidarietà, a me trasmesso dalla mia famiglia e che a mia volta sono impegnato a veicolare. L'associazione ci chiama a rinnovare sempre, con costanza e responsabilità, questo nostro dono al prossimo. L'Avis non si è mai risparmiata dinnanzi alle emergenze e alle richieste di aiuto delle popolazioni in difficoltà. Il nostro contributo deve consistere nell'assicurare una presenza fattiva e costruttiva, secondo le esigenze del momento, come sta accadendo in Ucraina con la raccolta fondi», ha sottolineato Francesco Malara, delegato regione Calabria Consulta nazionale Giovani Avis.

Fiducia nei giovani

«Un tema necessario ma anche ricorrente se pensiamo alla pandemia da Covid-19 e ai flussi migratori sempre più consistenti. Le maxi emergenze quindi vanno rese affrontabili affinché siano nel tempo sempre meno emergenze. Credo che l'Avis sia costantemente impegnata su questo fronte, come dimostra questa formazione, e credo anche che punti tanto su noi giovani, liberi, molto pronti ad esprimere e ascoltare idee e motore del futuro dell'associazione», ha spiegato Federica Babetto, delegata regione Lombardia Consulta nazionale Giovani Avis.

La sfida quotidiana dell'autosufficienza del sangue

«Da grande associazione che, di concerto con il Centro nazionale sangue e con le istituzioni competenti, opera ogni giorno per l'autosufficienza di sangue nel nostro Paese, l'Avis è chiamata anche ad attuare il piano delle maxiemergenze. Il nostro contributo a questa attuazione, di cui componente essenziale è la fidelizzazione di chi dona, deve essere quello di spiegare che l'autosufficienza è un percorso che si costruisce nel tempo, al di là dello slancio emotivo del momento, attraverso la scelta consapevole e responsabile di donare il sangue periodicamente. Solo così sarà possibile renderlo disponibile ogni giorno e concluso Michel Ceccherini, coordinatore Consulta Giovani di Avis Toscana.