Si sono mossi in preghiera, uniti nel dolore, i cristiani e i musulmani di Reggio ieri sera. Dalla chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, si sono mossi a piedi, con le fiaccole accese e una croce con 43 chiodi, tanti quante sono le vittime, verso il reparto volo della polizia, dove le salme si trovavano temporaneamente. Un modo per ricordare i nuovi naufraghi di quello che ormai è l'olocausto del mediterraneo. Ecco come la città ha deciso di reagire al terribile risveglio di domenica, quando nella festa del Corpus Domini, al porto sono giunti i corpi che il mare ha restituito dopo la tragedia di Sabato. In marcia, accanto al vescovo Giuseppe Fiorini Morosini, anche i rappresentanti della comunità islamica di Reggio, ma anche laici, membri delle associazioni e semplici cittadini. "Nel giorno del Corpus Domini" - ha affermato don Nino Pangallo, direttore della Caritas Diocesana - "il Signore ci ha visitato nei corpi trafitti dei migranti, nelle 36 donne e 3 bambini morti in questa tragedia".