Questa mattina a scoprire la targa la moglie Ketty Tramontana al cospetto di familiari, autorità e colleghi: «La verità bisogna raccontarla sempre perché ci fa crescere»
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«La verità bisogna raccontarla sempre perché la verità ci fa crescere». Resta scritto a imperitura memoria quanto pensava e incarnava con la sua passione giornalistica, Pietro Bellantoni, redattore della Tgr Calabria, già direttore del Reggino.it e firma della testata LaC News24, prematuramente scomparso nel settembre dello scorso anno, pochi giorni prima di compiere 43 anni.
Resta scritto sulla targa accanto alla porta della sala presso gli Uffici Rai ubicati in Consiglio regionale a Reggio Calabria da oggi alla sua memoria intitolata.
La moglie Ketty Tramontana, accanto al presidente Filippo Mancuso, stamane ha scoperto la targa della sala dove in futuro porterà la piccola Giulia perché ritrovi anche in questo luogo un ricordo del suo papà. La benedizione della targa a cura di don Francesco Cuzzocrea, al cospetto delle autorità, ha preceduto un lungo applauso di familiari e colleghi presenti.
La scopertura della targa è stata preceduta da un momento corale e commuovente alla presenza della moglie Ketty Tramontana, della sorella Anna Bellantoni, dei familiari e dei colleghi. Il ricordo di Pietro Bellantoni si è composto di tante voci nella sala Federica Monteleone di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria a Reggio. Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, il vicepresidente con delega al Personale e all’Organizzazione della Regione Calabria, Filippo Pietropaolo, e il portavoce del presidnte Mancuso, Romano Pitaro, sono intervenuti in rappresentanza dell’istituzione che ha accolto la proposta dei vertici regionali e nazionali della Tgr di intitolare gli uffici alla memoria di Pietro Bellantoni.
Presenti per suggellare questo momento il caporedattore del Tg Rai Calabria Riccardo Giacoia, che ha lavorato con Pietro nell’ultimo periodo della sua vita, e anche il condirettore del Tgr Roberto Pacchetti e il segretario Usigrai, Daniele Macheda, che non hanno avuto occasione di conoscere Pietro Bellantoni personalmente ma che comunque hanno voluto esprimere parole di apprezzamento per il collega, conoscendo la reputazione che lo precedeva e sposando a pieno l’intitolazione odierna.
Le prime collaborazioni a Torino e Milano presso La Stampa, Repubblica e Studio Aperto, la lunga esperienza al Corriere della Calabria con la direzione di Paolo Pollichieni, l’incarico a LaC News24, quello di coordinatore dell’ufficio stampa della Regione Calabria, durante la giunta guidata dal vicepresidente Nino Spirlì dopo la scomparsa prematura di Jole Santelli, quello di direttore responsabile de IlReggino.it e infine l’approdo in Rai al Tgr Rai Calabria. Ecco l’intenso impegno giornalistico di Pietro Bellantoni.
Presenti all’incontro in memoria anche il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il presidente della Camera di Commercio e cognato di Pietro Bellantoni, Antonino Tramontana, l’ex sindaco di Scilla, città natia di Pietro, Pasqualino Ciccone.
Il ricordo della famiglia
«La tua arte è maturata, fratello mio, divenendo segno ed esempio per tutti», ha detto la sorella Anna nel suo commuovente intervento a nome della famiglia.
L’arte di Pietro era e resta quella «del giornalismo, la sua passione più grande insieme alla famiglia, alla moglie Ketty e alla piccola Giulia che ha vissuto per troppo poco tempo», ha sottolineato il cognato di Pietro Bellantoni, Antonino Tramontana.
Una volontà unanime
«Non ho avuto la fortuna di conoscerlo ma sono commosso perché il ricordo unisce tanti colleghi e questa intitolazione ha visto subito un’adesione compatta e unanime dell’azienda. Un’unità di intenti che tengo a sottolineare», ha dichiarato il condirettore del Tgr Roberto Pacchetti.
«Scriviamo oggi una bella pagina in ricordo di Pietro Bellantoni, giornalista che amava il suo lavoro. Questa intitolazione, credo sia il giusto riconoscimento al suo lavoro, all’impegno e alla sua professionalità. Andato via troppo presto, incarnava i canoni del giornalismo moderno», ha dichiarato il presidente del consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso.
Un ritorno a casa
Tra chi lo ha conosciuto c’è anche il suo ultimo caporedattore, Riccardo Giacoia, al Tgr Calabria. «Resta per noi colleghi l’amarezza di averlo avuto per poco in redazione e a me il rammarico di averlo sgridato una volta perché mi aspettavo tanto da lui, che conoscevo come giornalista valente, capace di andare al cuore delle cose e di garantire verità, insomma il giornalista che tutti i direttori vorrebbero avere. Lui, invece, già silenziosamente combatteva contro il male che poco dopo se lo è portato via. Dobbiamo ricordarlo perché il suo esempio è per tutti noi prezioso. Quindi voglio pensare che oggi Pietro torni a casa, in quella che resterà la sua terza casa: dopo la famiglia e la Giunta regionale, questa dove ha conosciuto anche la moglie Ketty e anche perché la Rai con il tempo sarebbe diventata casa», così Riccardo Giacoia, caporedattore Tgr Calabria.
Un’intitolazione che dunque ha il sapore di un ritorno in un luogo familiare perché «era nei meandri dei palazzi che Pietro cercava e trovava i suoi spunti. Aveva capito che qui nascevano le notizie», ha ricordato il portavoce del presidente Mancuso, Romano Pitaro.
Anche Marco Innocente Furina, presidente del comitato di redazione del sindacato interno Tgr Calabria lo ha potuto conoscere ma solo per poco tempo. «Per noi giornalisti di politica era un punto di riferimento. Ci segnava la via. Dei nuovi giornalisti entrati in Rai era l’unico che conoscevo e “leggevo” prima che diventassimo colleghi. Lo siamo stati per un periodo troppo breve ma Pietro resta per me uno dei migliori giornalisti della Calabria, doveroso che in questo tempio della politica regionale ci siano il suo nome e il suo vivo ricordo».
Mantenere vivi la memoria e l’esempio
«Pietro ci lascia un ricordo luminoso come il suo sorriso. Aveva realizzato il sogno di tanti di entrare in Rai. Lo aveva fatto con merito e dunque incarnava l’essenza del giornalista libero la cui opera è di autentico servizio pubblico. Il suo ricordo deve restare vivo e gioioso. Il Comune e la Città Metropolitana restano disponibili con famiglia per ragionare insieme su come tenere viva la sua memoria, il suo sorriso, il suo esempio», così il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.