La denuncia arriva da Patrizia Foti, Segretario Generale Territoriale Uilpa della città dello Stretto
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Nulla di fatto per la situazione emergenziale degli uffici giudiziari del Cedir di Reggio Calabria, che versano, da tempo immemorabile, in una condizione di degrado sia dal punto di vista igienico che di sicurezza.
Una nuova denuncia è stata presentata da Patrizia Foti, Segretario Generale Territoriale Uilpa della città dello Stretto.
«Sembra assurdo – spiega in una nota - che proprio per la peculiarità dell’attività lavorativa che viene svolta dal personale giudiziario, nessuno si preoccupi di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori che, da tempo, sono costretti a vivere in una situazione di degrado e pericolo».
Secondo la Uilpa, «a nulla sono valse le innumerevoli richieste inoltrate da questa Organizzazione Sindacale agli Organi preposti, al fine di sollecitare gli interventi necessari a risolvere le ataviche ed oramai incancrenite criticità. Lo stato di degrado è oramai al limite della decenza e nessuna attenzione particolare viene dedicata dagli Enti preposti, regolarmente investiti dai Capi degli Uffici Giudiziari, con numerose richieste e dettagliate relazioni che, puntualmente, rimangono inevase».
«Tutto ciò non è più sopportabile» tuona la Foti, che ricorda come già dall’ottobre del 2015 la Uilpa, sostenuta dai lavoratori della Giustizia, proclamava lo stato di agitazione dinanzi a S.E. il Prefetto, evidenziando le gravi criticità in materia di sicurezza».
Nonostante le rassicurazione ricevute, secondo il sindacato «si continuano a registrare segnalazioni da parte dei lavoratori riguardo le estese disfunzioni del sistema di climatizzazione, sia presso le cancellerie che presso le aule di udienza, dove l’aria diventa irrespirabile. A tali complessità si aggiunge anche il deposito dei faldoni lungo i corridoi ed all’interno degli uffici che, anche a causa della mancata disinfestazione, implicano un’accentuata scarsità di igiene e salubrità degli ambienti».
Tra le numerose criticità registrate anche «le finestre sigillate per evitare che si ribaltino addosso a qualcuno, segno di un’ulteriore prevaricazione nei confronti dei lavoratori, costretti a lavorare, per parecchie ore, in ambienti insalubri e privi del necessario ricambio d’aria che, nel periodo estivo, può raggiungere temperature elevatissime a causa della struttura metallica e delle vetrate esposte al sole».
Ma non finisce qui: «Il mancato rispetto delle norme di prevenzione e sicurezza, a causa della riduzione delle vie di fuga, ostruite dalla presenza di numerosi faldoni depositati lungo i corridoi, accresce maggiormente, tra i dipendenti ed i fruitori della struttura, la consapevolezza che tale luogo di lavoro non sia adeguatamente protetto. Il pessimo funzionamento degli ascensori, attualmente guasti, aumenta i disagi per gli avventori e, soprattutto, per i portatori di handicap e anziani, impossibilitati a raggiungere i piani superiori».
A tutto ciò si aggiunge lo stato «estremamente precario ed ai limiti della decenza, in cui versano i cosiddetti servizi igienici degli uffici Giudiziari del Cedir. I bagni fruibili sia dai dipendenti che dagli avventori, sono quasi in totale stato di abbandono e scarsamente igienizzati, spesso sono inagibili a causa delle frequenti rotture degli impianti e dalla costante carenza idrica».
Le inefficienze segnalate «non sono allarmismi artatamente divulgati solo per mero populismo, ma evidenti “drammatiche abitudini” giornalmente sotto gli occhi di tutti, che privano, di fatto, cittadini e lavoratori del bene comune. Proprio per questo – conclude Foti – la Uilpa non abbasserà la guardia e si farà carico di trasmettere alle preposte istituzioni ed alla segreteria Nazionale Uilpa, il quadro dell’attuale situazione di degrado e pericolo, vigilando ed attuando tutte le azioni sociali e giudiziarie per la risoluzione di quanto denunciato».ri del CedirReggio, il degrado negli uffici giudiziari del Cedir