934 persone arrestate, tra cui 17 latitanti, e 4000 soggetti denunciati in stato di libertà. Si chiude con questi numeri, l’anno appena trascorso, per il comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. Il bilancio è stato reso noto, in conferenza stampa, dal colonnello Giuseppe Battaglia, comandante provinciale dell’Arma. In questi ultimi dodici mesi di attività sono molte le difficoltà superate e i successi conseguiti, a dimostrazione della costante operosità dei Carabinieri di questa provincia. I numeri, nella loro asciutta sinteticità, manifestano la costanza dell’impegno della Istituzione non solo sul piano della repressione dei fenomeni criminali, ma anche sul fronte della prevenzione.


Tanti i reati contrastati come il furto in abitazione, rapina, pedofilia, stupro, omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali (droga, armi, immigrazione clandestina) e che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato. I risultati raggiunti sono incoraggianti e gratificano l’Istituzione per gli sforzi compiuti. Nel contrasto alla criminalità organizzata significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse come “Monopoli”,”Ares”, “Iris”,”Theorema”, “Roccaforte”, “Dirty Iron”, solo per citarne alcune.


Complessivamente sono state 47 le operazioni portate a termine
di cui 28 eseguite in provincia, 15 in provincia e nel territorio nazionale e quattro sia in Italia che in collaborazione con Romania e Germania. Sul fronte poi, degli omicidi, l’Arma avrebbe fatto luce su quello di Giuseppe Canale, ucciso il 12 agosto del 2011 nel quartiere di Gallico Superiore, a Reggio Calabria, e su quello di Gioffrè Fabio Giuseppe perpetrato a Seminara il 21 luglio scorso.


Nel corso del 2018, il gruppo Carabinieri forestali di Reggio Calabria ha effettuato oltre 5000 controlli nell’ultimo anno, segnalando all’autorità giudiziaria 300 persone, elevando oltre 400 contestazioni amministrative per un valore complessivo di 680 mila euro, effettuando 48 sequestri penali e 129 amministrativi. Il nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria ha effettuato 68 controlli, segnalando 67 persone all’autorità giudiziaria, contestando 52 sanzioni penali e 4 sanzioni amministrative, compiuto 25 sequestri penali tra i quali immobili per un valore complessivo di due milioni di euro.


Il nucleo antisofisticazione e sanità, durante l’anno appena concluso ha effettuato 725 ispezioni, denunciato 99 violazioni penali, 184 contestazioni amministrative, elevato contestazioni amministrative per l’ammontare di 478 mila euro, effettuato 38 sequestri penali e 93 amministrativi, nonché 11 strutture sequestrate per un valore complessivo di quasi 20 milioni di euro. Il nucleo ispettorato del lavoro ha effettuato 192 ispezioni, controllando oltre 550 posizioni lavorative. Dai controlli effettuati hanno rilevato 124 posizioni lavorative “in nero”, 22 lavoratori irregolari, du lavoratori clandestini, effettuando nel complesso 29 denunce penali, 38 provvedimenti di sospensione delle attività controllate, e sanzionando i trasgressori elevando contestazioni amministrative per un totale di 480 mila euro.


Riguardo il contrasto alla coltivazione illegale della “cannabis” le operazioni di servizio hanno permesso di: rinvenire 54 piantagioni per un totale di 71 mila e 582 piante, arrestare 40 persone in flagranza di reato e segnalarne otto a piede libero. Grazie all’apporto dello squadrone eliportato Cacciatori Calabria, che lavora in stretta sinergia con l’Arma sul territorio reggino, sono stati rinvenuti 10 bunker e due rifugi in mirate operazioni di servizio nella provincia, che hanno portato all’arresto di quattro persone ed al deferimento in stato di libertà di 11 persone, nella la maggior parte dei casi appartenenti a cosche del posto.


Il comando provinciale di Reggio Calabria ha fornito un contributo rilevante anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico (basti ricordare i numerosi eventi istituzionali e sportivi che si sono svolti nel corso di quest’anno, nonché in occasione dei numerosi sbarchi di immigrati clandestini). La costituzione poi, del gruppo Carabinieri di Gioia Tauro ha permesso un controllo maggiore sul territorio e un efficace contrasto alla ‘ndrangheta. Il dato più significativo, però del 2018 è quello che riguarda la collaborazione da parte delle vittime e della cittadinanza.


«Questo è il nostro obiettivo - ha dichiarato il comandante Battaglia - ossia dare non solo repressione, ma un servizio alla popolazione in modo tale da avere nel tempo sempre di più la fiducia e quindi si rivolga a noi per denunciare i fatti. Così dimostriamo sempre di più che lo Stato è l’unico che controlla il territorio e non la ‘ndrangheta».