«Quella strada è pericolosissima. Non si può morire per colpa di una buca e di chi non ha effettuato i lavori». I reggini sono ancora sotto shock per l’incidente avvenuto ieri pomeriggio in cui hanno perso la vita Maria Teresa Mento e Antonio Apinella, di 43 e 51 anni. Il sinistro si è registrato lungo la nazionale di Pentimele, zona alla periferia nord. Saranno le indagini della Procura reggina, che in queste ore sta ricevendo i rilievi di Polizia Stradale e dei Vigili rubani, a chiarire meglio la dinamica ma, da una prima ricostruzione, pare che l’uomo avrebbe perso il controllo dello scooter dopo aver impattato con una voragine presente sulla strada. Un urto violentissimo e i due sono morti sul colpo.


Quel tratto, di competenza dell’Anas, versava in condizioni disastrate da più di una settimana. Nessun segnale di avviso per i cittadini e neanche oggi, nonostante la morte della coppia, sono stati avviati i lavori di rifacimento del manto. Ma non è solo la periferia a registrare questa problematica. Anche in pieno centro buche e voragini sono presenti ovunque e i mezzi sono costretti a fare lo slalom per evitare di prenderle in pieno. La popolazione è indignata e inonda di critiche l’amministrazione guidata da Giuseppe Falcomatà.


Una cittadina rammaricata ci dice che «se non fosse per la mia famiglia sarei già andata via. Qui siamo ancora - continua - a chiederci perché non vengono eseguiti normali lavori di manutenzione». Abbiamo fatto un giro proprio per le vie principali della città e anche delle zone periferiche. Lo scenario è sempre lo stesso. Parti di manto stradale “nuovo” e asfalto datato inevitabilmente creano i fossi. Con un serio rischio per l’incolumità dei cittadini e degli automobilisti.