Nove di queste sono finite ai domiciliari ed altre 40 ritenute coinvolte nell’attività criminale sono state identificate e segnalate. I “colpi” del valore complessivo di 1,7 milioni di euro, sono stati messi a segno anche nei cantieri di ammodernamento dell’autostrada, in Calabria, Toscana ed Emilia Romagna
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Rubavano macchinari e attrezzature da cantiere e le rivendevano nei Paesi dell’Europa dell’Est ed ed in nord Africa. Nella giornata di ieri la Polizia stradale ha sgominato una banda – composta da dieci persone –dedita al furto di quel genere di macchinari nel territorio della città metropolitana ed in altre province italiane. Nove persone sono state arrestate, la decima risulta al momento irreperibile.
I fatti
L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, prende spunto da un furto di una macchina operatrice da un cantiere ubicato a Gallico per la realizzazione dei lavori di riammodernamento dell’Autostrada A2 nel 2018, poi ritrovato all’interno di un autocarro – anche questo risultato rubato – a Reggio città.
Casi del genere si susseguono nel 2019. A gennaio un altro “colpo” nello stesso cantiere, con cui i malviventi sottraggono un’altra macchina operatrice, utilizzando un autocarro anch’esso provento di furto, entrambi poi recuperati.
Altre due macchine vengono rubate a Reggio, in uso all’azienda municipalizzata “Castore S.r.l.”, oltre a due autocarri utilizzati per trasporto, tutti ritrovati nel territorio comunale di Ricadi, in provincia di Vibo Valentia. I furti continuano, anche fuori dal territorio.
Il modus operandi, così, insospettisce gli investigatori tanto da indurli a ritenere che i furti siano realizzati da un sodalizio criminoso. E così inizia una complessa attività d’indagine, implementata anche da accertamenti di natura tecnica e telematica.
Gli inquirenti accertano, quindi, l’esistenza di una fitta rete di eventi e come uno stesso gruppo di persone mettesse in atto numerosi “colpi” del genere nelle province di Pistoia, Bologna, Mantova, Parma, Modena e Ferrara, nelle quali vengono coinvolte, a diverso titolo e con differenti gradi di responsabilità, circa 50 soggetti già identificati.
Il provvedimento
Del sodalizio criminoso se ne accerta anche il “vincolo associativo” ed il rapporto di parentela esistente tra alcune delle persone coinvolte. Alla fine saranno circa ottanta i furti – tentati e consumati – di veicoli, macchine industriali e attrezzature di cantiere, perpetrati in Calabria, Toscana ed Emilia Romagna, del valore complessivo di oltre 1 milione e 700 mila euro.
Il gip del Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo la richiesta formulata dal pm titolare delle indagini, ha così disposto gli arresti domiciliari a carico dei 9 soggetti, mentre sono state segnalate dagli investigatori altre 40 persone, ritenute coinvolte nell’attività criminale.
All’operazione hanno preso parte circa 50 operatori, appartenenti alla sezione Polizia stradale di Reggio Calabria ed alle sottosezioni autostradali di Palmi e Reggio Nord, oltre al personale delle Squadre di Polizia giudiziaria delle Sezioni Polizia Stradale di Vibo Valentia, Potenza, Pistoia, Parma e Modena.