VIDEO | Il reparto ospita pazienti non Covid, ma al momento è stato possibile attivare solo la metà dei posti disponibili a causa della carenza di medici e infermieri
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Il Gom di Reggio Calabria in piena pandemia ha compiuto uno sforzo enorme che per tutti rappresenta un piccolo miracolo. Grazie alla caparbietà del commissario Jole Fantozzi e con i soli fondi interni per la manutenzione dell’ospedale ha preso forma un nuovo reparto di terapia intensiva che, come annunciato, ospita tutti i pazienti no covid. Così facendo anche i posti dedicati ai pazienti gravi affetti da coronavirus è aumentato passando da 9 a 13 ma tutto questo enorme lavoro potrebbe essere vanificato.
Come? Se non verrà presto trovata una soluzione alla cronica carenza di personale ogni sforzo profuso in questi mesi sarà mandato in fumo. Diversi sono i reparti che continuano da anni a lavorare sotto organico ma in terapia intensiva questo è inconcepibile perché le gravi condizioni dei pazienti richiedono personale altamente qualificato e sempre disponibile.
A spiegare come il nuovo reparto sta affrontando l’emergenza è il responsabile della nuova terapia intensiva post operatoria Massimo Caracciolo. «In questo momento abbiamo attivato sei dei dodici posti disponibili proprio perché il personale è insufficiente, abbiamo soltanto otto infermieri. Il rapporto infermieri pazienti dovrebbe essere di 1 a 2, ci accontenteremmo anche di 1 a 2,5 ma otto infermieri sono oggettivamente pochi per dare un’assistenza efficace e di qualità ai nostri pazienti».
Il nuovo reparto è già operativo con numeri importanti ma il personale medico e sanitario è ormai al collasso e il post pandemia non sarà più semplice considerando che al momento è in atto una necessaria riduzione degli interventi.
«Abbiamo già fatto 12 ricoveri – spiega il dottor Caracciolo – tutti di pazienti estremamente gravi, pazienti con emorragie cerebrali, in stato di coma molto grave, due politraumi e tre assistenze posta operatorie per interventi molto complessi. Nell’ambito delle criticità del personale abbiamo anche quella relativa ai medici. In questo momento stiamo riuscendo a gestire il flusso di pazienti perché c’è una riduzione dell’attività operatoria ma nella normalità, superato il covid, con questo personale non potremmo assolutamente garantire due terapie intensive».
Dopo il lavoro svolto per rammodernare una parte dell’ospedale che risultava totalmente abbandonata e i risultati ottenuti sarebbe davvero assurdo dover rinunciare a un reparto essenziale, nuovo di zecca e che mostra tutte le potenzialità per essere, invece, implementato e potenziato. Le speranze e gli appelli, adesso, sono tutti rivolti al neo commissario Guido Longo nella speranza che almeno il grave problema legato al personale possa essere superato.