Si chiude in Cassazione con 16 condanne definitive, cinque assoluzioni, tre ridimensionamenti di pena, e otto annullamenti con rinvio il troncone abbreviato scaturito dalla maxi inchiesta “Blu-call” condotta contro la cosca Bellocco di Rosarno.

 

L’indagine, messa in piedi dalle Dda di Reggio Calabria e Milano, colpì gli interessi economici della ‘ndrina che dalla Piana di Gioia tauro si erano estesi in Lombardia. Erede della maxi operazione “Rosarno è nostra”, che documentò la spaccatura con i Pesce, altra cosca storica di Rosarno, questa indagine ha dimostrato l'interesse dei Bellocco ad acquisire una società attiva nel settore dei call center, la “Blue call” appunto. Tra la fine del 2010 e gli inizi del 2011, il clan entrerà nel pieno possesso dell'azienda, pur non comparendo in atti ufficiali e ricoprendo ruoli di alcun genere. Con l’operazione "Blu call" inoltre, i pm Giovanni Musarò, Alessandra Cerreti, Matteo Centini e Luca Miceli, all’epoca in servizio alla della Dda dello Stretto, hanno fatto luce su una serie di rapine  perpetrate nei confronti di commercianti e imprenditori. È stato infatti, colpito il braccio armato del clan che era costantemente occupato a reperire risorse economiche necessarie a finanziare le casse della cosca. La Corte di Cassazione quindi confermando le 16 condanne mette un punto fermo sul processo che ha sepolto, sotto decine di anni di carcere, il clan rosarnese.

 

La decisione della Cassazione

Confermate le condanne di secondo grado per: Domenico Bellocco, classe 1981, 13 anni e 4 mesi, Domenico Bellocco, classe 1977, 11 anni, Berto Bellocco 10 anni , Antonio Bellocco classe 1980, 8 anni, Rocco Panetta 8 anni, Luigi Piromalli 8 anni, Raffaele Rullo 8 anni, Maria Angela Bellocco 7 anni e 4 mesi, Carmelo Bellocco, classe 1987, 6 anni e 8 mesi, Emanuela Bellocco 6 anni , Michelangelo Belcastro 6 anni , Pasqualino Malvaso 6 anni, Domenico Bellocco classe 1980, 3 anni e 4 mesi, Francesco Bellocco 3 anni e 4 mesi, Giuseppe Cotroneo 4 anni, Aneta Brewczyna 3 anni.

 

Gli Ermellini hanno inoltre, ridimensionato la pena per Antonio Bellocco, classe 1988, condanato 9 anni e due mesi di carcere, difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Pasquale Galati. Così come per Umberto Bellocco classe 1991, 4 anni di reclusione, e Carmelo Bellocco classe ’56, 10 anni e quattro mesi. Cinque sono le assoluzioni definitive emesse nei confronti di Francesco D’Agostino (avvocato Michele Novella) e Vincenzo D’Agostino (avvocato Mario Santambrogio), Maria Serafina Nucera, Luigi Timpani e Francesco Zungri (avvocato Nicola Rao). Tornano invece al vaglio di un’altra sezione della Corte d’Appello reggina le posizioni di Michele Bellocco (16 anni in Appello), avvocati Guido Contestabile e Gianfranco Giunta, Francesco Elia (7 anni e quattro mesi), difeso dall’avvocato Contestabile, in questo caso solo però, per la rideterminazione della pena.

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La Corte d’appello reggina, inoltre, si dovrà ripronunciare sulla determinazione della pena anche per la posizione di Francesco Mercuri (9 anni), difeso dall’avvocato Domenico Malvaso, Umberto Bellocco classe 1983 (12 anni), Carlo Longo (10 anni), Francesco Nocera (10 anni) avvocati Contestabile e Davide Vigna, Domenico Oliveri (10 anni), avvocati Contestabile e Cianfaroni. Annullamento in toto della sentenza di secondo grado e invio ai giudici di piazza Castello per un nuovo processo per Angelo Bartolo Ligato (6 anni), difeso dagli avvocati Contestabile e Luca Cianfaroni.