Dopo aver ascoltato oltre 70 ricorsi, il Tdl di Catanzaro assume i primi provvedimenti nell'ambito dell'inchiesta antimafia contro la 'ndrangheta cosentina. Ecco tutte le posizioni che hanno ottenuto una modifica della misura
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Per tutta la giornata di ieri al Riesame di Catanzaro, diviso in due collegi giudicanti, uno presieduto dal presidente Emma Sommi e l'altro dalla magistrata Mariarosaria Migliarino, ha ascoltato gli oltre 70 ricorsi discussi dalle difese del procedimento penale Recovery. Si tratta, com'è noto, della nuova inchiesta antimafia della Dda di Catanzaro contro la 'ndrangheta cosentina.
Questa volta, rispetto a Reset, al clan degli italiani viene contestata la presunta associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacente capeggiata, secondo i pubblici ministeri antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti, dal boss Francesco Patitucci. Quest'ultimo avrebbe organizzato il vasto sodalizio criminale grazie al contributo dei suoi "amici-affiliati", Roberto Porcaro, Mario Renato Piromallo, Michele Di Puppo, Antonio Illuminato, Salvatore Ariello e tanti altri.
Delle tante posizioni discusse dinanzi ai giudici del Tdl, tante sono state le ordinanze cautelari annullate, in particolare quelle valutate dal collegio presieduto dal giudice Migliarino. Eccole dunque in rassegna.
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La posizione di Filippo Maria Rende Granata
Filippo Maria Rende Granata esce dal carcere e va ai domiciliari come stabilito dal Riesame di Catanzaro. È questa la decisione assunta dai giudici del Tdl in parziale accoglimento del ricorso presentato dall'avvocato Nicola Carratelli. L'indagato, originario di Bisignano, è accusato dalla Dda di Catanzaro di far parte della presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico.
Secondo i magistrati, Filippo Maria Rende Granata in qualità di partecipe (unitamente ad Agnese Crocco) avrebbe fornito «un contributo indispensabile all'attuazione del programma criminoso di narcotraffico, occupandosi prevalentemente della commercializzazione dello stupefacente in esecuzione delle direttive di Andrea Pugliese.
Anche Bartone lascia il carcere ma...
Esclusa la gravità indiziaria per Gaetano Bartone. Nello specifico, i pm Vito Valerio e Corrado Cubellotti ritengono che il clan degli italiani nel corso degli anni avesse costituito un sodalizio dedito al narcotraffico. Il reclamo porta la firma dell'avvocato Francesco Chiaia. Bartone tuttavia rimane in carcere per il processo Overture, dove ha rimediato una condanna in primo grado.
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Conte indagato a piede libero
Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare anche a Cesare Conte. All’indagato, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello, viene contestato il reato di spaccio di droga. Cesare Conte era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla pg e all’obbligo di dimora nel comune di residenza. Ora seguirà le prossime fasi procedimentali a piede libero.
Estorsione mafiosa a Cosenza
Dal carcere ai domiciliari. Egidio Cipolla, indagato per una presunta estorsione aggravata dal metodo mafioso, lascia la casa circondariale in cui si trovava dal giorno del blitz di Recovery e torna a casa. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Catanzaro, condividendo parzialmente le ragioni difensive esposte in udienza camerale dall’avvocato Ugo Ledonne, che difende l’indagato insieme alla collega Isabella Cimino.
Articolo 74 e cessioni di droga
I giudici del Tdl hanno parzialmente accolto il ricorso presentato da Giuseppe Carolei. L’indagato, difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese, è accusato di far parte della presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico e di tre cessioni di droga. Carolei passa dal carcere ai domiciliari.
La sorella di Andrea Pugliese
Misura cautelare annullata anche a Simona Pugliese, indagata originaria di Bisignano, coinvolta nell’operazione Recovery. Si tratta della sorella di Andrea Pugliese, maggiormente gravato dal punto di vista indiziario. L’indagata, difesa dall'avvocato Antonio Ingrosso, era sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di residenza e all’obbligo di firma. Il Riesame ha annullato l’ordinanza.
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Il presunto pusher di Acri
Il Riesame di Catanzaro ha parzialmente accolto il ricorso presentato per conto di Augusto Cardamone, residente nel comune di Acri. L’indagato, difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco, era finito in carcere con l’accusa di far parte della presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico. I giudici del Tdl invece hanno concesso oggi gli arresti domiciliari.
Per Cacozza viene meno la gravità indiziaria
Il Riesame di Catanzaro ha scarcerato pure Umberto Cacozza, uno dei tanti indagati di Recovery. Lo ha deciso oggi, accogliendo in toto il ricorso presentato dall’avvocato Fiorella Bozzarello. Il legale ha sostenuto l’assenza di gravità indiziaria. Cacozza ora è indagato a piede libero.
Anche due donne in libertà
Vanessa De Vuono e Daniela Monaco lasciano il carcere. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Catanzaro nell’ambito dell’indagine Recovery. Parliamo rispettivamente della figlia e della compagna di Armando De Vuono, già imputato in Reset. I giudici del Tdl hanno condiviso le censure difensive esposte dall’avvocato Matteo Cristiani.
Articolo 73 in tema di stupefacenti
I giudici del Tdl hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato Angela Caputo, difensore di Giuseppe Chianello. All’indagato vengono contestati alcuni episodi relativi all’art. 73, mentre in altri è presente nei capi d’accusa come acquirente. Chianello era ai domiciliari e ora è libero.
Prezioso libero
Sempre il Tdl di Catanzaro ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari per Manuel Prezioso. Il Riesame ha il ricorso presentato dall'avvocato Sabrina Pugliese. Prezioso torna in libertà.
Revocata la misura anche a Federica Bartucci
E infine, il collegio presieduto dal presidente Migliarino ha annullato l'ordinanza cautelare applicata dal gip di Catanzaro nei confronti di Federica Bartucci, accusata di un episodio di droga, articolo 73, in concorso con altri indagati. Bartucci, difesa dagli avvocati Marcello Manna e Giuseppe Manna, era ai domiciliari. Ora però non sarà sottoposta ad alcuna misura cautelare.
C'è tempo fino a sabato
Il Tdl di Catanzaro ha tempo fino a sabato per prendere una decisione sugli altri ricorsi. La situazione, al netto degli annullamenti, è in piena evoluzione sia in senso favorevole all’accusa che in senso favorevole alla difesa.