È fortemente in discussione l’impianto accusatorio della Dda di Catanzaro nei confronti di Silvia Guido, indagata in Recovery, perché ritenuta la presunta contabile dell’associazione a delinquere dedita al narcotraffico riconducibile al clan degli italiani di Cosenza. Gli ermellini alle prime luci dell’alba hanno comunicato l’esito del ricorso presentato dagli avvocati Giorgia Greco e Tanja Argirò, disponendo quindi un nuovo giudizio cautelare dinanzi al Tdl.

Nello specifico, la penalista di Cosenza ha rilevato una contestazione a catena all’indirizzo della sua assistita, nonché ha sollevato l’inutilizzabilità dei messaggi tra Silvia Guido e Antonio Illuminato, in quanto provenienti da criptofonini i cui file originali non sono entrati in possesso della difesa come richiesto alla pubblica accusa. E ancora: la difesa ha contestato il ruolo di contabile del clan non essendoci alcuna prova inerente a una sua partecipazione diretta rispetto all’incasso o alla distribuzione delle somme di denaro illecite. Ed infine, mancata gravità indiziaria in concorso con Michele Rende rispetto al sequestro di 500 grammi di cocaina. La parola dunque torna al Riesame di Catanzaro.

Gli altri provvedimenti

La Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza di Umberto Franco Conforti (difeso dagli avvocati Marcello Manna e Cristian Cristiano) e di Armando Bevilacqua (difeso dagli avvocati Domenico Caputo e Cristian Cristiano), mentre ha annullato con rinvio le ordinanze di Paolo Recchia (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano) e di Antonio Basile (difeso dagli avvocati Tanja Argirò e Luca Acciardi).