Quattordici miliardi, 290 comuni per oltre seicento opere immediatamente cantierizzabili. Si è chiusa con l'approvazione del libro bianco e con il documento che contiene il progetto della transumanza la prima giornata di confronto degli oltre quaranta sindaci che di nuovo questa mattina si sono ritrovati a Borgia per il raduno della rete dei primi cittadini per il Recovery Sud. E sono anche questi i temi da cui si è ripartiti nella seconda giornata di dibattito. Innanzitutto è stato chiarita la volontà di recapitare il libro bianco al ministero delle Infrastrutture e della Coesione Territoriale per richiamare l'attenzione di Roma sulla "fame di sviluppo" del sud. Il documento contiene, infatti, oltre seicento opere definite "immediatamente cantierabilizzabili" segnalate da 290 comuni del Mezzogiorno.

I percorsi della transumanza

Passato al vaglio anche il documento per la transumanza, progetto che intende fondare un distretto ecologico, riscoprire e valorizzare i percorsi della transumanza in chiave culturale e turistica e per consentire di riallacciare i territori del Mezzogiorno. «La cultura è trattata come una specia di valore aggiunto all'industria turistica ricettiva» ha spiegato l'assessore alla Cultura del Comune di Rende, Marta Petrusewicz. «Non c'è l'idea di promuovere la creatività e la partecipazione sociale alla cultura che io ritengo per l'Italia e soprattutto per il Mezzogiorno una cosa fondamentale. Mi sa quindi che dovremmo accontentarci solo di quello che potremmo fare e in tal senso questa rete dei sindaci può incidere e vedere se all'interno di questo riusciremo a craere dei collegamenti tra le regioni d'Italia. Ieri si è parlato del percorso della transumanza, io proporrei ad esempio il percorso della Magna Grecia».

Poca attenzione alla sanità

Ampio spazio dedicato anche ai fondi destinati dal Piano nazionale di resilienza e ripresa alla sanità, per l'intera Italia oltre 18 miliardi. «Poca attenzione alla salute, infatti è stata inserita al sesto punto del piano dal Governo» ha chiarito il sindaco di Cariati, Filomena Greco. «Nel Pnrr italiano sono stati inseriti pochi fondi per la ristrutturazione delle strutture esistenti sia per quel che riguarda la telemedicina e della medicina territoriale. Inoltre, non è stato previsto nulla per l'assunzione di nuovo personale che poi è la vera falla che si è aperta in questa pandemia, cioè la mancanza di medici e infermieri e invece si è puntato anche qui sui manager. Sono previste fondi per la formazione dei manager ma non ne sono previsti per l'assunzione dei tecnici. Se si considera che al mezzogiorno d'Italia andrà il 40%, sarà distribuito un miliardo a regione e in Calabria, dove la sanità è al più completo scatafascio, non si riuscirà a fare nulla di ciò che è necessario per evitare nuove pandemie». 

No assunzioni per personale

Un concetto ribadito anche dal consigliere regionale, Sinibaldo Esposito: «In questo piano si parla di innovazione, di digitalizzazione, di formazione dei medici in una rete territoriale. Tutto questo va benissimo ma manca l'elemento essenziale per risolvere i problemi della Calabria, regione commissariata da oltre dieci anni e che proviene da un blocco del turn over. Questi fondi europei non possono essere utilizzati per quello che è il reale problema della sanità italiana ma soprattutto calabrese, vale a dire implementare le risorse umane». 

Botta e risposta

Botta e risposta fuori programma poi tra l'assessore del comune di Borgia, Virginia Amato, e lo stesso consigliere regionale, il quale nel prendere la parola aveva chiarito: «Questa giornata deve essere intesa come una presa di coscienza dai primi cittadini che conoscendo i territori vogliono portare la loro voce non in maniera frammentaria ma uniti rispetto alle decisioni che vanno assunte in sede regionale, in sede governativa e poichè parliamo di un problema di fondi comunitari anche presso la comunità europea». L'assessore comunale l'ha infatti pubblicamente invitato a depositare al Consiglio regionale una mozione volta ad impegnare ufficialmente l'assemblea ad appoggiare la rete dei sindaci. Il consigliere regionale non si è tirato indietro e si è detto disponibile a farsi portavoce del deposito di una istanza scritta a più mani appunto con la rete dei sindaci. 

Fondi incardinati

Ulteriori critiche sono state poi mosse dal sindaco del comune di Castelbuono, Mario Cicero, alle modalità previste di distribuzione delle risorse del Pnrr incardinate ai diversi Ministeri e alle Regioni: «C'è il serio rischio che queste risorse non vengano spese, chiediamo quindi che vengano assegnate ai territori attraverso le modalità degli ex patti territoriali». Durante la giornata hanno partecipato ma in collegamento l'europarlamentare, Rosa D'Amato, e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.