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I Carabinieri della Compagnia di Bianco (Reggio Calabria) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Locri (Reggio Calabria), su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di Sebastiano Strangio, nato a Locri, 25 anni, ritenuto responsabile di rapina a mano armata in concorso con altri soggetti in corso di identificazione perpetrata nel novembre 2014 in danno dell’Ufficio postale di San Luca per un “bottino” ammontante a 70 mila euro. Contestualmente sono state effettuate inoltre varie perquisizioni domiciliari delegate dall’A.G. a Locri, San Luca e Rimini.
I fatti. Nel novembre 2014 due giovani, armati di pistola e con volto travisato, previa realizzazione di un’apertura nella parete posteriore dell’Ufficio postale di San Luca, sono penetrati all’interno di esso pochi attimi dopo l’allontanamento di un furgone portavalori e, armi in pugno, tenendo sotto continua minaccia il direttore ed una delle dipendenti, si sono fatti consegnare la somma di 70 mila euro in banconote di vario taglio. Durante la fuga, uno dei due rapinatori - scappando – è caduto da una scala posta sul retro dell’ufficio, rovinando a terra e perdendo la pistola (arma giocattolo).
Le indagini. L’ intervento e il successivo sopralluogo effettuato dai Carabinieri ha consentito di rinvenire sul luogo la pistola giocattolo, un passamontagna ed un cellulare, sui quali venivano individuati profili di Dna riconducibili a due individui di sesso maschile. Le intercettazioni telefoniche e gli accertamenti sviluppati in relazione all’apparato telefonico rinvenuto, hanno permesso di individuare i soggetti che avevano procurato le Sim Card utilizzate dai malviventi (4 persone) nonché alcuni nuclei familiari di San Luca ritenuti coinvolti nell’episodio delittuoso. Dal repertamento di oggetti (sigarette, bicchieri di plastica), sono stati estrapolati i rispettivi profili di Dna, da confrontare successivamente con quelli rinvenuti sugli oggetti posti sotto sequestro nel corso del primo sopralluogo.
Grazie alla diligenza dei Carabinieri durante il repertamento degli oggetti rinvenuti ed alla professionalità del personale del Ris di Messina, si è dato un volto al rapinatore che aveva indossato il passamontagna sequestrato. Identificato con certezza in Sebastiano Strangio, pregiudicato per rapina tratto in arresto con l’operazione odierna, denominata Enigma.
Sempre nell’ambito di questa attività di indagine, nel tempo, è stato possibile denunciare ulteriori 14 persone ritenute responsabili a vario titolo di concorso in rapina, favoreggiamento personale, reati in materia di stupefacenti, violazione delle leggi sulla privacy e fittizia intestazione di beni.