Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Già gravato da precedenti per rapina e violenza sessuale, su disposizione della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, i Carabinieri di Pizzo hanno arrestato Antonio Stella, 27 anni, di Lamezia Terme, in quanto resosi responsabile di rapina aggravata in concorso, porto di arma comune da sparo e lesioni in concorso, per la rapina avvenuta lo scorso 1 dicembre presso l’Ufficio postale di Pizzo sito in Via Nazionale.
Il giovane era il “capo banda” dei tre rapinatori, colui il quale con arma in pugno alle ore 09.10 circa entrava all’interno dell’Ufficio Postale urlando “Tutti a terra questa è una rapina” e che immediatamente si dirigeva verso il caveau, non riuscendovi ad accedere, in quanto il direttore per tempo riusciva a chiudersi dentro.
All’interno della cassa riusciva ad arraffare solo poche centinaia di euro che si trovavano lì, per poi uscire arrabbiato in quanto non era stato trovato nulla. Proprio per questo motivo, l’altro rapinatore sferrava un pugno in volto ad una povera vecchietta che si trovava sul posto.
Antonio Stella è stato identificato grazie ad una ricostruzione minuziosa e puntuale del percorso di fuga. Grazie a ben nove sistemi di videosorveglianza dislocati sulla via di fuga dei rapinatori si è riusciti a ricostruire in maniera esatta il percorso di fuga degli stessi, prima a piedi e poi in auto fino ad arrivare a Lamezia Terme, luogo di residenza dell’arrestato.
La ricostruzione ha permesso inoltre di inquadrare in alcuni filmati sia il volto del giovane che di confrontare i particolari dei vestiti indossati al momento della rapina quando era a volto coperto con quelli quando era a volto scoperto. Inoltre si è riusciti anche a confrontare i particolari dell’autovettura utilizzata per la fuga, una Lancia Lybra di colore blu. È stata un’indagine veloce e a tamburo battente, in quanto vi è era il concreto pericolo di fuga dello Stella che aveva già cercato di cambiare le proprie fattezze fisiche, al fine di non farsi identificare, tagliando la barba. Ma gli è stato fatale pubblicare su facebook qualche ora dopo la rapina il seguente post: “Shii..musca..fuckyou barba”. Durante l’esecuzione del fermo, presso la sua abitazione sono stati trovati i guanti utilizzati per la rapina.
Dopo le formalità di rito è stato associato alla Casa circondariale di Vibo Valentia.