Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Palmi ha assolto, nella giornata di ieri, Umberto Bellocco dall’accusa di rapina aggravata. La sentenza è stata emessa dal gup Dionisio Pantano, che ha accolto la richiesta di assoluzione formulata dal legale di Bellocco, l’avvocato Carmelo Naso. Il pubblico ministero della procura della procura di Palmi aveva chiesto una condanna dell’imputato.
L’accusa nei confronti del 28enne di Rosarno era quella di avere rapinato nel febbraio 2015 un distributore di benzina che si trova su via Nazionale a Rosarno. Un’accusa che era costato al giovane rampollo della cosca Bellocco una misura cautelare. Il procedimento è durato circa 3 anni e in sede di indagini preliminari erano state sentite diverse persone dalla polizia giudiziaria.
Approdato in sede di udienza preliminare, il legale di Umberto Bellocco aveva chiesto e ottenuto un processo abbreviato condizionato all’escussione di un testimone. Alla fine della deposizione il pm aveva formulato richiesta di condanna, mentre l’avvocato Naso aveva insistito per l’assoluzione del suo cliente. Al termine della camera di consiglio, il giudice per l’udienza preliminare ha assolto l’imputato per non avere commesso il fatto.
Umberto Bellocco nonostante la giovane età vanta già diversi precedenti. È stato infatti condannato in via definitiva per associazione mafiosa e possesso di armi. In questo momento è sottoposto a libertà vigilata per la prima condanna e detenuto per la seconda, aggravata dalle modalità mafiose. Umberto, inoltre, è figlio del boss Carmelo Bellocco, mammasantissima finito in carcere nella maxi inchiesta della procura antimafia di Reggio Calabria denominata “Rosarno è nostra”. In quell’inchiesta era finito anche il giovanissimo Umberto che, nonostante l’età, aveva giù un ruolo all’interno del casato di ‘ndrangheta di Rosarno.