I Carabinieri della Tenenza di Rosarno, in ottemperanza all’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palmi, hanno tratto in arresto Salvatore Pisano, 29 anni di Rosarno, già noto alle forze dell’ordine, in quanto ritenuto responsabile del reato di concorso in rapina, aggravata dall’uso delle armi, commessa il 30 aprile 2015 in danno della farmacia sita in Rosarno alla Piazza Valerioti, sempre a Rosarno.


L’arresto del Pisano giunge all’esito di un’incessante attività investigativa svolta dai militari della Tenenza di Rosarno avviata a partire dal 30 aprile 2015 quando veniva tratto in arresto, in quasi flagranza, il complice Francesco di anni 47.

 

È stata infatti la lettura congiunta dei primi elementi indiziari raccolti dai carabinieri sulla scena del crimine, quali l’accurata osservazione delle immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza e le descrizioni dell’abbigliamento del reo fornite nell’immediatezza dai testimoni, a consentire, sin dai primissimi istanti, di far luce sulla dinamica dei fatti e sul “modus operandi” dei rei.

 

In particolare i militari hanno potuto ricostruire come l’esecutore materiale della rapina, poi identificato nel Pisano, giunto a bordo di una moto ape guidata dall’Amato, faceva irruzione all’interno della Farmacia, travisandosi il volto con un cappuccio e coprendosi la bocca col bavaro della giacca. Forzata la porta d’ingresso, raggiungeva il registratore di cassa da cui riusciva ad asportare l’incasso giornaliero, ammontante a circa 1.000 euro in banconote di diverso taglio, per poi guadagnare la fuga in direzione della limitrofa Via Cincinnato.

 

Tali elementi, uniti alla comparazione delle impronte papillari, individuate dai militari nel corso sopralluogo giudiziario svolto poco dopo il fatto, con quelle già presenti in banca dati, completavano il quadro accusatorio nei confronti del Pisano a tal punto da far ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari che hanno convinto l’Ufficio del gip presso il Tribunale di Palmi, nella persona di Carlo Alberto Indellicati, ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del reo che, già in regime di detenzione domiciliare perché colpevole di ulteriori reati contro il patrimonio, è stato immediatamente rintracciato ed associato presso la Casa circondariale di Palmi.