VIDEO | Chiesto un piano straordinario. La situazione porta anche problemi di sicurezza stradale e danni nel settore turistico
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Chiedono interventi efficaci di prevenzione e contrasto del randagismo, le associazioni e i volontari animalisti indipendenti calabresi riuniti nel comitato Onda calabra animalista, che si sono date appuntamento alla cittadella regionale di Catanzaro per chiedere alle istituzioni di intervenire per far fronte ad un problema che dura da moltissimi anni e che sta mettendo in ginocchio la Calabria sotto tanti punti di vista.
«Chiediamo al commissario alla Sanità e a tutti gli altri enti interessati alla gestione del fenomeno del randagismo, di dichiarare lo stato di emergenza randagismo in Calabria – ha affermato Viviana Tarsitani responsabile di Onda calabra animalista -. Questo vuol dire che abbiamo necessità assoluta di un piano straordinario prevalentemente di sterilizzazioni e microcippatura. Non è solo una questione di tutela degli animali ma è anche una questione economica gravissima perché c’è una spesa pubblica. Abbiamo problemi di sicurezza stradale, abbiamo un danno turistico. Non è tollerabile andare sulla spiaggia e vedere branchi di cani, colonie di gatti affamati, pieni di zecche, cuccioli morti sulle strade».
Dunque per le associazioni sono poche, se non addirittura inesistenti, le tutele per gli animali con una spesa pubblica stimabile intorno ai 20 milioni annui. Un serio problema sociale che interessa tutte le province calabresi come confermato dal rappresentante della Lega antivivisezione di Vibo Valentia, Alessandro Brunelli: «Basta controllare i social per trovare appelli da tutte le province. È un problema etico, economico. I comuni devono, anche se non sempre lo fanno, mantenere i cani nel canile e ogni pensione costa 3 euro al giorno, 90 euro al mese. È una spesa enorme – conclude il volontario vibonese - che sarebbe minore se si provvedesse a sterilizzare i cani randagi, aiutare i cittadini a sterilizzare i cani padronali, a microcipparli per evitare l’abbandono».