Il Tribunale di Lamezia Terme ha ritenuto insussistenti le contestazioni e ha emesso sentenza prima di entrare nella fase dibattimentale. Accolta la richiesta della difesa
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È stato prosciolto da ogni accusa l’ex responsabile della centrale operativa del 118 di Catanzaro, Eliseo Ciccone. Il manager era rimasto coinvolto nell’inchiesta istruita dalla Dda e denominata Quinta Bolgia con l’accusa di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Quinta Bolgia
L’intera inchiesta – da cui è poi scaturito lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asp di Catanzaro - ruota attorno alla gestione della centrale operativa del 118 e all'affidamento del servizio ad ambulanze di proprietà di società private. In particolare, Eliseo Ciccone era accusato di aver turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando relativo all’affidamento del servizio ambulanze, occasionale e su chiamata del 118, favorendo in tal modo la Croce Rosa – la Pietà Putrino.
Le accuse
Secondo la ricostruzione della Procura, l’ex direttore del 118 avrebbe redatto il capitolato d’appalto ma contestualmente, per evitare l’interruzione del servizio d’emergenza, avrebbe prorogato la convenzione con la società privata corrispondendogli le fatture per lo svolgimento delle attività. Procedimento di gara che si sarebbe poi protratto per lungo tempo e che lo stesso Ciccone – secondo l’accusa – avrebbe boicottato ritardando la consegna del capitolato tecnico.
Prosciolto da ogni accusa
Tuttavia, il Tribunale di Lamezia Terme ha deciso il proscioglimento dell’imputato prima di entrare nella fase dibattimentale e così accogliendo le richieste avanzate dai legali difensori, Manuela Costa e Nunzio Raimondi, che avevano sollevato una eccezione di proscioglimento immediato poiché gli altri imputati in concorso di reato erano stati assolti dalle medesime accuse, in precedenza, con rito abbreviato. Il pubblico ministero, Irene Crea, si era invece opposto alla richiesta della difesa insistendo per l’avvio dell’istruttoria dibattimentale. Con sentenza il Tribunale di Lamezia Terme ha prosciolto Eliseo Ciccone da ogni accusa ritenendo insussistenti le contestazioni. L'ex direttore del 118 nell'ambito dell'inchiesta era stato sottoposto anche alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
La difesa: «Ciccone persona perbene. Ora la vicenda assume un'altra dimensione»
«L’assoluzione in fase predibattimentale di Eliseo Ciccone rappresenta un fatto assai significativo per le sorti personali di un ottimo professionista e di un uomo perbene ma anche un risultato importante per l’intera collettività della provincia di Catanzaro». È quanto hanno dichiarato gli avvocati difensori di Eliseo Ciccone Manuela Costa e Nunzio Raimondi.
«Le vicende molto gravi che hanno riguardato l’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro – aggiungono i legali - hanno segnato il vertice di presunte attività di inquinamento ed infiltrazione malavitosa. Un fatto balzato alle cronache nazionali e successivamente ribalzato su tutte le testate più importanti. Con questa assoluzione in fase predibattimentale e con le assoluzioni avvenute in rito abbreviato si ridimensiona grandemente la vicenda e la si può connotare in maniera realistica e obiettiva. La nostra realtà è sana, di persone oneste; così come certificato anche oggi dal Tribunale di Lamezia Terme. C’è motivo di credere nella giustizia e nelle istituzioni sanitarie calabresi».