Si chiamavo Valentina, Antonella, Amedeo e Francesco e sono deceduti tutti in circostanze differenti a pochi giorni uno dall'altro. Il territorio ha deciso di onorare la loro memoria e ricordare anche le vittime del naufragio di Cutro
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Quattro giovanissime vite spezzate in una manciata di giorni, un dolore immane, un peso sul cuore troppo grande da sopportare. È il sentimento unanime degli abitanti dell'alto Tirreno cosentino, dove Valentina, Antonella, Amedeo e Francesco erano nati, vivevano o lavoravano. In rispetto di questa tragedia, domani in molti Comuni della Riviera dei Cedri sarà proclamato il lutto cittadino. La proposta è arrivata dall’Unione delle Associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino ed è stata subito accolta dalle istituzioni locali. I Comuni, inoltre, intendono esprimere il loro cordoglio anche per i numerosi giovani che ci hanno lasciato nei mesi scorsi e per i tragici fatti di domenica scorsa che si sono verificati nelle acque al largo di Cutro, in provincia di Crotone. A causa di una forte mareggiata, i migranti che viaggiavano su un'imbarcazione proveniente dalla Turchia si è schiantata contro le onde, provocando oltre sessanta morti e numerosi dispersi.
Chi erano i quattro giovani
A dare inizio a questa indicibile tragedia, è stata la belvederese Valentina, 31 anni, che ha deciso spontaneamente di sottrarsi alle sofferenze quotidiane. Soltanto quarantotto ore più tardi, la comunità del sindaco Vincenzo Cascini è stata scossa dalla notizia di un'altra giovane vita spezzata. La 33enne Antonella Capano, conosciuta da tutti per la sua allegria e appassionata di sport, si è spenta dopo una malattia che aveva scoperto di avere da pochissimo tempo. Domenica mattina, invece, il teatro della tragedia è stata la ss18, nel punto esatto in cui le città di Scalea e Santa Maria del Cedro si uniscono. Su quell'asfalto, reso scivoloso dalla pioggia, ha perso la vita il 24enne Amedeo Marino, che era alla guida della sua auto. Il giovane era originario di Papasidero, dove viveva ancora con la famiglia, ma da tempo lavorava come chef in un ristorante di Cirella, frazione di Diamante, e per questo motivo era molto conosciuto in paese .
Lunedì mattina la tragica sorte è toccata a Francesco Prisco, 32 anni, di Tortora, morto per le ferite da arma da fuoco. Il giovane, dieci giorni fa, era stato raggiunto da diversi colpi di fucile nei pressi della sua abitazione e lasciato a terra sanguinante. In un primo momento, le sue condizioni avevano fatto ben sperare i medici dell'Annunziata di Cosenza, che lo avevano in cura, poi un repentino peggioramento di salute ha messo prematuramente fino alla sua esistenza.