«Vi ricordate le ultime regionali calabresi, a gennaio 2020? Questo signore, attuale Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, di Forza Italia, in virtù del Codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia, risultava impresentabile. A suo avviso ero io che mi accanivo contro di lui per una "vendetta personale". Oggi si trova ai domiciliari. Ma era una "vendetta personale"». A scriverlo in un post su facebook il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, commentando l'arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, 68 anni, di Forza Italia, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. 

 

Le accuse a Tallini

Secondo l'accusa, i rapporti di Domenico Tallini con la cosca Grande Aracri avrebbero riguardato la costituzione di una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all'ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna).

Tallini avrebbe fornito supporto alla cosca, specie nella fase di avvio del progetto ed il suo intervento, secondo quanto riferiscono i carabinieri, sarebbe stato ricambiato anche con il sostegno della cosca alle elezioni regionali del novembre 2014. Il contributo del politico sarebbe stato decisivo per favorire e accelerare l'iter burocratico inziale per ottenere le necessarie autorizzazioni per la costituzione della società per la distribuzione di medicinali.