Secondo l’accusa da anni avrebbe usato violenza sulla moglie davanti ai figli tanto da costringerla alle cure del Pronto soccorso. La donna e i piccoli Cristian e Nicolò nell'ottobre 2018 vennero travolti da una onda di acqua, fango e detriti che non lasciò loro scampo
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È stato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia alla presenza di minori Angelo Frijia, marito di Stefania Signore e padre dei piccoli Cristian e Nicolò morti nella tragedia di San Pietro Lametino del 4 ottobre 2018. Il giudice per le udienze preliminari Sonni accusa l’uomo perché «in costanza di convivenza, per futili motivi, e alla presenza dei figli minori maltrattava la moglie Signore Stefania ponendo in essere una serie di atti vessatori, violenti e intimidatori, cagionando alla medesima sofferenze, privazioni e umiliazioni, costituenti fonti di disagio con timori continui ed incompatibili con le normali condizioni di vita».
In particolare, «il 26.07.2017, giorno del compleanno della moglie, aggrediva la stessa cagionandole evidenti lesioni personali consistite in lividi sul collo e sulle braccia; in una data imprecisata tra il mese di marzo/aprile 2018 dopo essere rientrata a casa, dalla quale era uscita a seguito di un litigio, durante il pranzo, alla presenza dei figli minori, brandendo uno spiedino, minacciava la Signore di infilarglielo in un occhio».
Nella richiesta di rinvio a giudizio, poi approvata, si legge ancora che «da marzo 2018 al 4.10.2018 (data del decesso della Signore) essendosi convinto a seguito delle rimostranze del figlio Cristian, in occasione dell’episodio in cui aveva minacciato la moglie brandendo uno spiedino, che quest’ultima unitamente alla sorella Signore Muriel Noemi gli stessero mettendo i figli contro, imponeva alla parte di non frequentare più la sorella. Nel luglio 2018 aggrediva la Signore Stefaniua cagionandole lesioni personali consistite in un’evidente estesa ecchimosi al braccio».
«Il 22.08.2018 aggrediva la Signore Stefania offesa con calci e pugni e afferrandola per il collo, cagionandole lesioni personali consistite in: «trauma cranico minore con contusione temporo parietale destra, piccole soffusioni emorragiche regione cricoidea e laterale destra del collo. Ecchimosi in sede bicipitale sinistro e all’avambraccio sinistro terzo inferiore ecchimosi regione mammaria destra, ecchimosi con iperalgeasia alla digito pressione base emitorace sinistro con abrasione cutanea».
Per la Procura insiste «l’aggravante di avere agito per futili motivi dovuti alla morbosa gelosia nei confronti della moglie e di avere commesso i fatti alla presenza dei figli minori di anni diciotto».