Tengono gli equilibri politici nella provincia bruzia. Il centrosinistra perde qualche pezzo ma con l’Idm di Greco e con la lista del presidente mantiene la maggioranza. Buono il risultato di Forza Italia che con FdI raddoppia la delegazione in consiglio provinciale. L’area che fa riferimento ai due fratelli della politica cosentina si espande e riconferma i consiglieri uscenti
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Tengono gli equilibri politici nella provincia di Cosenza. Il centrosinistra perde qualche pezzo ma con l’Idm di Orlandino Greco e con la lista del presidente, Franco Iacucci, mantiene la maggioranza. Il Pd perde due seggi, ne aveva sette e ne riconferma solo cinque. Un dato che in qualche modo conferma il processo d’indebolimento dell’equipaggio del “Titanic” Oliverio/Adamo. La scialuppa di salvataggio è stata determinata dalla lista messa in campo dal presidente della Provincia Iacucci, il quale, non è detto che segua però, la stessa rotta di quel che rimane del Pd cosentino, anche perché, non è più un segreto per nessuno che il rapporto tra l’attuale presidente della provincia bruzia e il governatore, è fortemente deteriorato.
I fratelli Gentile, invece, confermano il loro radicamento, anzi, si espandono, conquistando altri territori importanti. Nessuno avrebbe scommesso che, a mani nude, l’area che fa riferimento ai Gentile, avrebbe confermato i due consiglieri uscenti. Un dato questo, che conferma che i due fratelli della politica bruzia, Tonino e Pino, sono in gioco per le regionali e si preparano a dire la loro. Una spina nel fianco per le ambizioni di Iole Santelli e Mario Occhiuto.
Forza Italia, comunque, registra un buon risultato, raddoppiando la delegazione in consiglio provinciale e passando da due a quattro consiglieri, ciò, tuttavia, è stato possibile grazie ad un accordo con FdI, ma è evidente che, la loro forza, è concentrata soprattutto entro le mura cittadine. Poi c’è il seggio che fa riferimento all’on. Ennio Morrone, il quale, viaggia verso il centrodestra attraverso il “treno” Fitto che ha già caricato a bordo Scalzo su Catanzaro, Neri a Reggio e Franco Sergio a Cosenza, destinazione Regione, strizzando l’occhio a Salvini.
Se dovessimo usare una metafora calcistica per definire la partita delle provinciali di Cosenza si potrebbe tranquillamente affermare: “zero a zero, palla al centro”. Difficile comunque dare letture di prospettiva su questo tipo di elezioni, alle provinciali, infatti, non vota il popolo ma i consiglieri comunali e i sindaci della provincia, dunque, il ceto politico. In questo tipo di elezioni, il voto, difficilmente rispecchia il sentimento popolare, perché sostanzialmente è frutto di relazioni e forti compromissioni politiche e istituzionali. E’ semplicemente un gioco di abilità da parte di coloro che hanno in mano le carte e dei leader politici; consiglieri e sindaci, sono come le pedine su di una scacchiera, la vince il miglior giocatore, il più abile, colui in grado di fare la miglior mossa nei territori. Sostanzialmente possiamo concludere che, almeno in questa partita, nessun ha fatto scacco matto. La partita si presenta lunga e complicata. Il cronometro è partito da un pezzo. La fine della giocata è prevista in autunno. Lo scacco matto saranno gli elettori a determinarlo.
Pa. Mo.
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