Condannato il ministero dell’Istruzione. L’insegnante cosentina potrà utilizzare il sussidio che le spettava per gli anni scolastici in cui ha prestato servizio con contratti a tempo determinato
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Una professoressa precaria potrà usufruire della carta docente. Lo ha stabilito il Tribunale di Roma all’esito di un ricorso presentato dall’insegnante attraverso il suo legale, l’avvocato Vincenzo Tiano del Foro di Cosenza. L’insegnante cosentina potrà utilizzare il sussidio che le spettava per gli anni scolastici che vanno dal 2019/20 al 2022/23. I giudici hanno condannato il ministero dell’Istruzione e del Merito ad attribuire alla donna la Carta docente per un valore totale di 2000 euro, oltre agli interessi.
La docente, per il periodo in cui ha lavorato con contratti a tempo determinato, pur espletando mansioni identiche rispetto a quelle espletate dal personale di ruolo ed essendo stata sottoposta agli stessi obblighi formativi, non ha goduto del beneficio della Carta docente. Il giudice del lavoro capitolino ha stabilito che sussistono i presupposti per l’equiparazione della donna ai docenti di ruolo, avendo l’insegnante dimostrato di avere prestato servizio fino al termine delle attività didattiche.