Il procuratore aggiunto della Dda di Palermo, che ha catturato Matteo Messina Denaro, presenta domanda per l'ufficio inquirente piemontese. Tutti i nomi (ASCOLTA L'AUDIO)
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Si deciderà forse nella prossima settimana il futuro della procura di Reggio Calabria, quando la quinta commissione di Palazzo dei Marescialli indicherà il magistrato più idoneo a guidare l'ufficio inquirente antimafia. Due i candidati dopo l'annullamento della delibera del Csm da parte del Consiglio di Stato. L'attuale procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e il sostituto procuratore generale della Cassazione Domenico Seccia, ritenuto il favorito dopo le indicazioni contenute nel provvedimento dell'alto organismo della giustizia amministrativa.
Procura di Torino, si candidano Bombardieri e Paolo Guido
Giovanni Bombardieri, tuttavia, ha anche presentato domanda per assumere l'incarico di procuratore capo di Torino, dove concorre anche l'attuale procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Paolo Guido, il pm originario di Cosenza che ha coordinato le indagini della cattura di Matteo Messina Denaro. Si tratta quindi di una scelta importante considerato l'impegno investigativo della procura di Torino nel contrasto alla 'ndrangheta "insediata" da tempo in Piemonte, come accertato da numerose inchieste antimafia.
Sempre per la procura di Torino hanno presentato domanda i magistrati Giuseppe Amato (procuratore di Bologna), Maurizio Romanelli (procuratore aggiunto di Milano), Maria Elisa Patrizia Caputo (procuratore aggiunto di Torino), Luigi Tito Enrico Cieri (procuratore di Alessandria), Alessandra Dolci (procuratore aggiunto di Milano), Enrica Gabetta (procuratore aggiunto di Torino), Cesare Parodi (procuratore aggiunto di Torino), Pier Maria Marco Gianoglio (procuratore aggiunto di Torino), Luca Tescaroli (procuratore aggiunto di Firenze), Onelio Dodero (procuratore di Cuneo) ed Eugenia Marzia Sabella (procuratore aggiunto di Palermo).
Da Firenze a Napoli, gli altri incarichi da decidere
Il Csm, però, è chiamato ad esprimersi anche su altri posti direttivi. Tra i casi più intricati c'è senza dubbio quello della procura di Firenze, dove oltre 15 togati hanno avanzato la propria candidatura. Tra questi c'è il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Capomolla, in corsa anche per la procura di Messina. Senza dimenticare la questione Napoli, la procura più grande d'Italia. Cinque i candidati: Giuseppe Amato, procuratore di Bologna, Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, Francesco Curcio, procuratore di Potenza, Aldo Policastri, procuratore di Benevento e Rosa Volpe, procuratore facente funzioni di Napoli.