Il procuratore capo di Catanzaro ha ottenuto la maggioranza dei voti. Decisivo ora il voto del Plenum, forse già a fine mese
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E venne il giorno della procura di Napoli. Dopo quattordici mesi dall'addio del procuratore Giovanni Melillo, passato alla Direzione Nazionale Antimafia, la quinta commissione di Palazzo dei Marescialli, si è riunita nella mattinata di oggi per individuare il profilo migliore per l'incarico di procuratore capo del più grande ufficio direttivo d'Italia e d'Europa. I consiglieri laici e togati non hanno espresso un nome all'unanimità, com'è ovvio che fosse, viste le candidature pesanti. Il Csm, in questa fase, ha scelto Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, il quale ha ottenuto la maggioranza dei voti. Gratteri infatti è a fine mandato a Catanzaro, considerato che gli otto anni scadranno nel 2024.
La votazione si è conclusa nel seguente modo: 4 voti per Nicola Gratteri, scelto dai consiglieri togati Maria Luisa Mazzola (Magistratura Indipendente) e Andrea Mirenda (indipendente) e dai consiglieri laici Daniela Bianchini ed Ernesto Carbone; 1 voto a testa invece per Giuseppe Amato, procuratore di Bologna, indicato da Roberto D'Auria (Unicost), e Rosa Volpe, procuratore facente funzioni di Napoli, sostenuta da Antonello Cosentino, iscritto ad AreaDg.
Il magistrato di Gerace proprio un anno fa aveva sfidato Melillo per la procura nazionale antimafia, non ottenendo la maggioranza dei voti presenti nell'assemblea plenaria. Oggi invece il Csm punta su di lui per avviare un nuovo corso all'ombra del Vesuvio. La "partita" ora si sposta su un altro campo. Il Plenum, entro la fine del mese, deciderà su chi puntare. Sarà condivisa l'ampia proposta Gratteri o si virerà su qualcun altro? Staremo a vedere.