Il presidente del Consiglio degli avvocati di Cosenza, l'avvocato Ornella Nucci, unitamente agli altri consiglieri, ha formalmente richiesto chiarimenti in merito alla decisione di trasferire il processo noto come "Reset" nell'aula bunker di Castrovillari, sottraendolo alla sede naturale del Tribunale di Cosenza. La questione, già al centro di accesi dibattiti, è diventata ancora più rilevante dopo che le aule del Tribunale di Cosenza sono state riconosciute idonee e attrezzate per accogliere processi di grande complessità, come evidenziato dal presidente della Corte d’Assise di Cosenza, Paola Lucente.

Le richieste del Consiglio

Nel corso di un incontro, gli avvocati hanno ribadito il loro diritto e dovere di vigilare sul buon funzionamento degli uffici giudiziari, sottolineando come il Tribunale di Cosenza disponga di aule ampie, moderne e attrezzate. Tra queste spiccano l’Aula 1, l’Aula 9 e l’Aula 16, con spazi complessivi che superano i 400 metri quadri, dotazioni di sicurezza come vetri antisfondamento e strumenti per le videoconferenze, perfettamente in linea con le esigenze di un maxiprocesso.

Nonostante ciò, il processo Reset è stato spostato in un’aula ritenuta meno adeguata, come testimoniato dalle criticità emerse a Lamezia, dove l’infrastruttura bunker è stata recentemente danneggiata da infiltrazioni d’acqua.

Mancanza di dialogo

L’annullamento unilaterale di un incontro previsto con le istituzioni ha ulteriormente inasprito il confronto. Gli avvocati denunciano l’assenza di dialogo e trasparenza, aggravata da comunicazioni sommarie, come quella ricevuta tramite una telefonata informale per notificare la cancellazione dell’appuntamento.

Il Consiglio ha quindi chiesto chiarimenti ufficiali riguardo:

  • la dichiarata assenza di "aule protette" presso il Tribunale di Cosenza;
  • i criteri che hanno portato alla decisione di spostare il processo a Castrovillari;
  • i costi delle trasferte e dei necessari interventi strutturali sulle aule bunker alternative;
  • lo stato del piano di ammodernamento delle aule del Tribunale di Cosenza;
  • istanza di accesso agli atti.

Qualora non venissero fornite risposte soddisfacenti, il Consiglio ha annunciato che si rivolgerà al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Consiglio Superiore della Magistratura per richiedere un’ispezione ministeriale.

Gli avvocati cosentini, che considerano questa battaglia una questione di dignità professionale e civile, hanno proclamato lo stato di agitazione e non escludono azioni più incisive, come l’astensione dalle udienze, per difendere il diritto a un sistema giudiziario efficiente e rispettoso delle istanze del territorio. Il Coa ha annunciato la richiesta di accesso agli atti.