26 anni e 8 di reclusione a Vito Gallo, 23 a Luigino Valente e 21 a Emilio Iacovo. Sono queste le pene più alte inflitte nella sentenza del processo Frontiera, emessa oggi dal tribunale di Paola, giunta a quasi tre anni esatti dall’operazione della Dda di Catanzaro che portò all’arresto di 57 persone, alcune delle quali ritenute appartenente al clan Muto di Cetraro. Ma proprio colui che per anni è stato ritenuto all’apice della cosca cetrarese, Francesco Muto, oggi condannato alla pena di 7 anni e 10 mesi, è stato assolto dall’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Assolto con formula piena anche l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, indagato anche nell’inchiesta Lande desolate. Insieme a lui, sono stati scagionati dalle accusa altri 9 dei 49 imputati.

Le condanne 

Antonio Abruzzese 8 anni; Davide Bencardino 10 anni; Pierpaolo Bilotta 3 anni; Agostino Bunanio 2 anni e 8 mesi; Vincenzo Campagna 11 anni; Giuseppe Candente 4 anni; Gino Caroprese 13 anni e 4 mesi; Luca Carozzini 1 anno e 4 mesi; Marco Carrozzini 1 anno; Enzo Casale 6 anni e 8 mesi; Angelo Chianello 3 anni; Simone Chiappetta 6 anni e 8 mesi; Giuseppe Crusco 10 anni; Gaetano Favaro 11 anni; Pier Matteo Forestiero 16 anni; Amedeo Fullin 4 anni e 6 mesi; Cono Gallo 10 anni; Vito Gallo 26 anni e 8 mesi; Agostino Iacovo 10 anni e 2 mesi; Emilio Iacovo 21 anni; Alessandra Magnelli 4 anni e 7 mesi; Antonio Mandaliti 16 anni; Francesco Muto 7 anni e 10 mesi; Antonio Pignataro 12 anni; Maurizio Rango 8 anni; Andrea Ricci 8 mesi; Simona Maria Assunta Russo 4 anni e 7 mesi; Mariangela Tommaselli 1 anno e 4 mesi; Alexander Tufo 11 anni; Luigino Valente 23 anni. 

Le assoluzioni

Assolti Antonuccio Giuseppe; Giorgio Ottavio Barbieri; Giuseppe Calabria; Maria Iacovo; Massimo Longo; Simone Iannotti; Laura Maccari; Fabrizio Vitale; Michele Rizzo.