La Dda di Reggio Calabria che ha indagato su rapporti tra politica locale e cosche lo riteneva a capo dell’omonimo clan. In primo e secondo grado gli erano stati inflitti 15 anni di reclusione
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Annullamento senza rinvio per Cosimo Alvaro, considerato il capo della omonima cosca, assolto dalla ipotesi di associazione mafiosa di cui al 416bis per la quale in primo e secondo grado aveva riportato una condanna a 15 anni di reclusione. Questo l’epilogo del rito abbreviato dell’inchiesta Eyphemos che ha acceso i riflettori sui rapporti tra mafia e politica nel Reggino.
Le cosche in soccorso della politica, gli intrecci per garantire il sistema di potere e la legittimazione attraverso gli uomini delle istituzioni.
Nacque così l’inchiesta Eyphemos che, nel febbraio del 2020, portò all’arresto di 65 persone. La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, infatti, aveva individuato presunti legami tra alcune cosche aspromontane con la politica locale, in un sodalizio messo in piedi per trarne un reciproco vantaggio.
Secondo l’accusa della Dda, era stato riconosciuto il sostegno della cosca Alvaro di Sant’Eufemia d’Aspromonte a nomi eccellenti della politica cercando di imporsi non solo nelle elezioni amministrative ma anche nelle Regionali del 2020.
Sentenza ribaltata. Cosimo Alvaro è stato difeso dagli avvocati Natale Polimeni e Andrea Alvaro coadiuvati da Giuseppe Camera i quali hanno dichiarato: «Finalmente si è giunti all’assoluzione con formula per non aver commesso il fatto. Noi difensori abbiamo sempre sostenuto l’estraneità del nostro assistito, insistendo sull’assoluta inesistenza di qualsiasi contributo minimo da parte di Cosimo Alvaro alla vita dell’associazione mafiosa allo stesso contestata ed ancora di più abbiamo sempre evidenziato che era inesistente anche quel contributo qualificato in virtù del quale era ritenuto capo promotore della cosca Alvaro. Il tranciante annullamento senza rinvio dà riscontro enorme alla bontà delle tesi difensive da sempre e con vigore sostenute».