Quasi 80 i capi di imputazione contestati anche ad esponenti del clan Mancuso. Solo nove le parti civili a fronte delle 35 parti lese individuate dalla Dda
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Si sono concluse stamane dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro, presieduta dal giudice Giancarlo Bianchi, le discussioni delle parti civili nel processo di secondo grado del troncone con rito ordinario dell’operazione antimafia denominata Rimpiazzo. Tutte le parti civili hanno depositato le proprie conclusioni alla Corte ed in particolare: Raffaele Corigliano per la F.lli Corigliano sas con sede a Vibo in località Aereoporto (avvocato Pietro Proto); Gaglioti Marcello di Lamezia Terme (avvocato Massimiliano Carnovale); Antonio Chiaromonte per la Chiaramonte srl con sede legale a Triparni (avvocato Giovanna Fronte); Associazione Antiracket e Antiusura della provincia di Vibo (avvocato Fronte); Pubbliemme srl in persona del legale rappresentante Domenico Maduli (avvocato Vincenzo Belvedere); Giuseppe Lopreiato (avvocato Vincenzo Gennaro); Comune di Vibo Valentia (avvocato Maristella Paolì); Provincia di Vibo Valentia (avvocato Maria Rosa Pisani); Regione Calabria (avvocato Annapaola De Masi).
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Gli interventi dei difensori
Terminati gli interventi delle parti civili sono iniziate le arringhe dei difensori che assistono imputati le cui assoluzioni in primo grado erano state appellate dalla Dda di Catanzaro. In particolare hanno discusso l’avvocato Giuseppe Bagnato per la posizione di Giovanni Tinelli, 47 anni, di Trieste, finanziere in servizio a Vibo (nei cui confronti la pubblica accusa ha chiesto la condanna a 3 anni), l’avvocato Gaetano Scalamogna per Gianluca Tavella, 53 anni, di Vibo (per il quale sono stati chiesti 8 anni di reclusione) e poi l’avvocato Giacinto Inzillo per Tommaso Lo Schiavo, 63 anni, di Piscopio (chiesti 4 anni). A seguire ha anche concluso l’avvocato Michelina Suriano per la posizione di Francesco Felice, 29 anni, di Piscopio (condannato in primo grado a 13 anni e 8 mesi). I difensori degli altri imputati interverranno invece nell’udienza fissata per il 5 febbraio prossimo. Continua a leggere sul Vibonese.