Oltre a Sergio Galeazzi, nel processo Bergamini sono state sentite anche due ex amiche dell’allora giocatore del Cosenza calcio: Amelia Bargone e Angelina Fusinato. Due ragazze, all’epoca da poco maggiorenni, che passavano le giornate nella storica piazzetta di Commenda, a Rende, di fronte il “bar Mery”. Amelia Bargone, componente dell’associazione “Verità per Denis”, ha dichiarato di aver conosciuto Donato Bergamini, prima dell’estate del 1989, ma di non aver mai avuto alcun rapporto con Isabella Internò. «Li ho visti insieme due-tre volte quando parlavo con lui. Succedeva in queste circostanze che lei lo chiamasse dall’altro lato della strada e Denis si avvicinava seccato. Mi dava l’impressione che non riuscisse a dirle di no» ha detto in aula.

«Bergamini non mi ha mai detto che voleva suicidarsi, era un ragazzo pieno di vita, non pensavo facesse questa fine». La testimone Amelia Bargone, inoltre, ha raccontato una circostanza secondo la quale Isabella Internò a un semaforo di Quattromiglia l’avrebbe offesa dal finestrino della sua auto. «Mi chiamò puttana ma non io risposi». Durante il controesame, l’avvocato Pugliese ha mostrato alla donna una serie di foto di Bergamini, dove venivano postati alcuni articoli, tra cui uno di Cosenza Channel, sul caso in questione. Episodio che ha provocato la reazione del pm e della parte civile.

Chiusa la testimonianza di Amelia Bargone, davanti alla Corte d’Assise di Cosenza è comparsa Angelina Fusinato. «Negli anni ’80 mio fratello aveva l’edicola proprio nella piazzetta di Commenda e io stavo lì durante il giorno, dove c’erano anche altri giocatori del Cosenza. Conobbi in questa circostanza Donato Bergamini, che aveva una simpatia per me, ma non ci fu il tempo di approfondire questa situazione, perché ritornò alla carica Isabella Internò».

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