La Dda aveva chiesto sei anni per reati di armi. Per il padre del campione del mondo, accusato di associazione mafiosa, la pena è invece di 19 anni. I due sono usciti dall’aula urlando contro i giudici
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L'ex attaccante della Juventus e della Nazionale campione del Mondo Vincenzo Iaquinta è stato condannato a due anni nel processo di 'Ndrangheta Aemilia. Per lui la Dda aveva chiesto sei anni, per reati di armi. Il padre dell'ex calciatore, Giuseppe Iaquinta, accusato di associazione mafiosa, è stato condannato invece a 19 anni. Padre e figlio se ne sono andati dall'aula del tribunale di Reggio Emilia urlando "vergogna, ridicoli" mentre è ancora in corso la lettura del dispositivo.
I giudici erano chiusi dal 16 ottobre nella camera di consiglio blindata in Questura. Si è arrivati così al primo grado di giudizio per i 148 imputati del dibattimento del più grande processo mai celebrato sulle le infiltrazioni di 'ndrangheta al nord che sia mai stato celebrato. I pm della Dda Marco Mescolini e Beatrice Ronchi hanno chiesto pene complessive fino a mille anni.
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