«Ci sono stati due boati e tutto ha iniziato a tremare». Paura, tanta paura. Questa mattina la forte scossa di terremoto che ha colpito, alle ore 8:11, la provincia di Catanzaro, si è avvertita distintamente, in particolare da chi era già a scuola o in ufficio. Magnitudo 4.0, con epicentro a Caraffa, a 27 chilometri di profondità: questi i dati divulgati nel bollettino dell’istituto nazionale di geofisica.

Non si sono registrati né feriti né danni, ma in via precauzionale i sindaci dei comuni coinvolti hanno deciso di evacuare e chiudere subito le scuole. Durante la scossa in molti erano già all’interno delle aule ed è scattato il protocollo di emergenza. Abbandonati gli zaini ed ogni effetto personale, gli studenti, accompagnati dai docenti, hanno lasciato l’istituto e si sono riversati nei luoghi di raccolta definiti nei piani di emergenza, come Piazza Matteotti per gli istituti superiori del centro.

 

Non si è mai preparati abbastanza per eventi di questo genere. Nelle scuole le esercitazioni vengono effettuate due volte all’anno, ma la scossa di terremoto genera sempre attimi di panico. Gli insegnanti sono rimasti insieme ai propri alunni e studenti per tranquillizzarli sino all’arrivo dei genitori. Alcuni ragazzi si sono trovati per la prima volta ad affrontare il terremoto, ma stare tutti insieme, ha aiutato a stemperare la paura. In Prefettura è stata convocata una riunione del Centro coordinamento soccorsi con la partecipazione dei sindaci dei comuni di Caraffa, Settingiano, Marcellinara e Catanzaro per fare il punto della situazione e valutare le opportune verifiche anche negli istituti scolastici. La Protezione civile e i vigili del fuoco stanno eseguendo, in queste ore, un controllo in tutte le scuole per verificare l'avvenuta evacuazione e per controllare lo stato degli edifici. Sul posto, Stefano Cerchiaro, Prociv Catanzaro.

 

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