VIDEO | Una notte di follia che avrebbe potuto portare ad una nuova rivolta dei braccianti. La testimonianza: «Un mio amico è stato anche colpito con una bottiglia di birra»
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«Sono andato a aiutarlo e alcuni mi sono venuti dietro e siamo stati picchiati, picchiati, picchiati...».
Questa è quanto dichiarato da uno dei migranti coinvolti nella furibonda rissa che, la notte di Ferragosto sul lungomare di San Ferdinando, ha messo di fronte alcuni braccianti di colore e una decina di italiani. La ricostruzione della vicenda in questa prima fase, attraverso la lettura dell’ordinanza del gip del tribunale di Palmi, dei comunicati ufficiali e delle dichiarazioni di alcuni protagonisti, lascia molti dubbi su come siano andate veramente le cose quella sera. Una notte di follia che avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi e portare ad una nuova rivolta dei migranti.
«Ci tiravano contro le pietre»
«Ho visto alcuni che ci tiravano delle pietre – ha affermato il giovane - lo hanno fatto di nuovo, poi loro hanno fatto il giro erano dietro e avanti non lontano da noi e hanno tirato altre pietre, ma noi non abbiamo detto niente». Le parole del migrante vanno in una direzione diametralmente opposta rispetto a quelle rilasciate a un giornale da uno degli italiani protagonisti, secondo i carabinieri della rissa. Il giovane accusa gli africani di avere generato lo scontro. Ai nostri microfoni, però, il bracciante non ci sta, fornendo una ricostruzione che si avvicina a quando sostenuto dall’amministrazione comunale di San Ferdinando tramite il vicesindaco Luca Gaetano, che ha parlato senza mezzi termini di caccia al nero.
Una notte di violenze
«Il mio amico – ha attaccato - è andato da loro per chiedere perché ci stavano tirando le pietre, ma prima che lui finisse di parlare lo hanno colpito con una bottiglia di birra». Il nostro interlocutore smentisce anche la circostanza secondo la quale i migranti quella sera fossero armati di coltello. Una circostanza, tra l’altro, che non si ritrova in nessun atto ufficiale: né in quello dei carabinieri tantomeno nell’ordinanza del giudice palmese. «Noi non avevamo niente, non avevamo portato niente a San Ferdinando quella sera. Adesso ho molta paura perché alcune persone quando passano in macchina ci tirano contro le bottiglie dell'acqua o ci sputano…».
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