Quella del ponte è diventata ormai una battaglia legale a tutti gli effetti, non solo in relazione al DDL Sicurezza e alle proteste, che abbiamo già visto essere contrastanti da diversi punti di vista. E a snocciolare date e numeri di un lungo iter legale è l’avvocato Aura Notarianni, che da sempre sostiene legalmente il WWF e le associazioni ambientaliste che si stanno opponendo alla realizzazione dell’opera. A lei, che sicuramente appoggerà chi continuerà a protestare, abbiamo chiesto che forma ha assunto questa battaglia, che è già entrata nei tribunali, da cui però non sembra venirne fuori.

Ecco, tra rimandi e rinvii, quali sono le novità che ci dobbiamo aspettare per quest’opera?

«Inizieremo con l'udienza dell'otto novembre davanti al tribunale delle imprese, dove verrà trattata la richiesta di inibitoria delle attività poste in essere dalla società Stretto. Secondo i ricorrenti, queste attività sono in contrasto con il dovere di diligenza, in quanto ogni impresa deve assicurarsi che l’attività svolta non arrechi danno alla salute e all’ambiente. Noi riteniamo che le azioni intraprese dalla società Stretto vadano in direzione contraria, cioè nella direzione di produrre danno. Questo è stato ulteriormente confermato anche dopo le risposte fornite dalla società Stretto ai rilievi del Ministero dell'Ambiente e della Commissione il dodici settembre. Sono state depositate osservazioni da molti enti, tra cui il Comune di Villa San Giovanni, il Comune di Messina, la Città Metropolitana, le associazioni ambientaliste e diversi altri comitati, che confermano queste osservazioni e sostengono che quest’opera sia irrealizzabile a causa di un impatto irreversibile sull'ecosistema dell'area dello Stretto. Abbiamo notificato queste informazioni al pubblico ministero e ci aspettiamo che l'otto novembre egli esprima il suo parere al tribunale delle imprese».

Le cause milionarie del Ponte

Successivamente, vi sarà un'udienza che l’avvocato Notarianni seguirà «con attenzione, anche se non partecipiamo direttamente: quella che vede coinvolta la società statunitense Parsons Transportation Group contro la società Stretto, il Ministero dei Trasporti e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questa società, che avrebbe dovuto collaborare nelle relazioni di aggiornamento, ha richiesto allo Stato oltre cinquanta milioni di euro. In questo giudizio, nonostante il decreto ponte di marzo, la Parsons ha chiesto al tribunale la nomina di un consulente, il quale ha già depositato la sua relazione. Pertanto, il tribunale delle imprese di Roma dovrà decidere, il venti gennaio, se riconoscere alla Parsons questo credito o meno».

Società del Ponte contro lo Stato

Vi è poi l’udienza rinviata che vede coinvolta la società EuroLink, sempre contro la Presidenza del Consiglio, il Ministero dei Trasporti e la società Stretto. «Si tratta di un giudizio basato sull’appello di Eurolink verso la sentenza del tribunale delle imprese, che aveva respinto la richiesta di una penale di settecento milioni di euro, pretesa da Eurolink nonostante avesse già incassato l'indennità di risoluzione contrattuale pari al dieci percento del costo dell'opera. Quest’udienza è stata rinviata al nove giugno. La corte d’appello ritiene che debba essere valutata la congruità e l’effettività delle rinunce e delle accettazioni da parte dei singoli, per consentire la firma degli atti aggiuntivi».

Quindi, ci troviamo di fronte a un lungo percorso giudiziario. «Devo anche dire che sono ancora in corso i procedimenti penali avviati sulle denunce presentate alla procura di Roma, alla procura di Reggio e ad altre procure. Al momento, non abbiamo notizie aggiornate su questi procedimenti, ma sembra che siano in corso, in quanto non sono state comunicate archiviazioni ai denuncianti».