Il candidato alla presidenza della Regione commenta il coinvolgimento di Nicolò, Romeo e Naccari Carlizzi nell’inchiesta Libro nero: «Un verminaio. Serve un'alternativa politica valida a questa classe dirigente»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Carlo Tansi è intervenuto sull’inchiesta portata a termine, questa mattina, dalla procura antimafia di Reggio Calabria denominata “Libro nero”, nella quale sono rimasti coinvolti i capigruppo in consiglio regionale Alessandro Nicolò, Fratelli d’Italia, e Seby Romeo, partito democratico, oltre a Demetrio Naccari Carlizzi, indagato a piede libero.
Il candidato alla presidenza della Regione ed ex numero uno della protezione civile regionale, è partito dai ringraziamenti alle forze di polizia e alla magistratura per concludere il suo intervento sulla necessità di dare una svolta alla gestione politico-amministrativa della nostra regione.
«Apprendo con dispiacere e preoccupazione – si legge nella nota di Tanzi - degli arresti operati stamattina a Reggio Calabria durante l’operazione antimafia “Libro Nero”. Quest’inchiesta è esplosa in una fase delicata e di crisi profonda della vita politica (e non solo) della nostra regione. Perciò è obbligatorio il plauso all’opera della magistratura, che ha contribuito ancora una volta a scoperchiare i verminai che infestano le nostre istituzioni, nel momento in cui i calabresi stanno per essere chiamati alle urne».
Vanno bene le indagini e il lavoro degli inquirenti, però, secondo Tansi «non possiamo limitarci al plauso nei confronti di chi fa (e bene) il proprio dovere. Dobbiamo indicare una via alternativa, perché il problema svelato dagli inquirenti reggini non è giudiziario o criminale: è un problema politico. Più precisamente, un problema di agibilità democratica, perché gli arrestati sono personaggi di primo piano sia nei loro partiti sia nelle amministrazioni, regionale e locali, del nostro territorio».
Per il candidato governatore della Calabria «“Libro Nero” ribadisce che siamo a un bivio importante: la Calabria o si rigenera o sprofonda del tutto. Ma quest’inchiesta importante dimostra pure che la resurrezione della nostra terra deve partire da un processo democratico completamente dal basso, che coinvolga le migliori energie e le intelligenze più forti e prescinda dai partiti e dai movimenti nazionali, i quali finora si sono dimostrati incapaci, sia al governo sia all’opposizione, di arrestare il degrado che ha assunto forme palesemente criminali».
Il ragionamento di Tansi entra nel merito delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale: «Le prossime Regionali – sottolinea l’ex capo della protezione civile - sono l’occasione per selezionare una nuova classe dirigente, a livello politico e burocratico. E sono l’occasione per dare ai calabresi, soprattutto a quella maggioranza di cittadini che disertano sistematicamente le urne per il disgusto, una speranza per un futuro vero.
Ripeto il plauso a chi meritoriamente fa pulizia nell’interesse di tutti i calabresi. Ma asportare il male non basta, se non si rigenerano e non si risana l’organismo».
Solo allora, secondo Tansi, «dopo aver appreso con angoscia di questo e tanti altri “libri neri”, potremo scriverne uno bianco, in cui raccogliere i progetti, le aspirazioni e le ambizioni di una popolazione che merita di più e meglio».