«Ora vi chiedo di continuare a starmi vicino, di firmare e di aiutarmi nella raccolta delle firme. Chiedo scusa in anticipo degli errori che potrò commettere, sempre in buona fede, nell'organizzazione e proseguio di tale iniziativa, ma s'impara strada facendo, restando sempre aperto a ricevere consigli da chi ha più esperienza di me. Solo uniti si vince». A scrivere queste parole è Giuseppe Antonio Torrano, cittadino scaleoto che si è fatto carico di un impegno assai gravoso: cercare di salvare il poliambulatorio di Scalea, l'imponente struttura sanitaria costruita 40 anni fa in contrada Petrosa, che ora rischia la chiusura per via di gravi criticità in materia di sicurezza. Torrano ha quindi deciso di istituire una raccolta firme e chiedere all'Asp di Cosenza un intervento risolutivo immediato. L'iniziativa è stata accolta dalla popolazione con entusiasmo e registra già decine di adesioni, anche dai comuni limitrofi.

Ennesimo scippo

Se la struttura dovesse chiudere, così come si paventa ormai da settimane, per il teritorio dell'alto Tirreno cosentino sarebbe l'ennesimo colpo basso. La popolazione di quel lungo tratto di costa, infatti, è reduce da un decennio di tagli scellerati alla sanità e almeno altrettanti di malapolitica. Per questo, Giuseppe Antonio Torrano ha pensato di agire in fretta e coinvolgere il maggior numero di persone. Il poliambulatorio di Scalea, un'eccellenza sanitaria che offre ai cittadini decine di servizi, non deve chiudere.

La raccolta firme

Chi ha intenzione di apporre la sua firma sul documento, non ha che da contattare Torrano a mezzo social. Ma per farlo c'è tempo fino al 10 gennaio per evitare eventuali speculazioni politiche in vista delle prossime elezioni regionali, come fa sapere il diretto interessato. La strada, ad ogni modo, appare tutta in salita. Un recente controllo dei vigili del fuoco, ha messo in luce alcune gravi criticità, tra cui la mancanza di un adeguato piano antincendio e problemi strutturali, e ora Asp di Cosenza e Comune di Scalea hanno sei mesi di tempo per effettuare i lavori di ristrutturazione e ammodernamento, pena la chiusura dello stabile. Ma il costo dei lavori sarebbe esoso e pertanto al momento si starebbe valutando di spostare le attività ambulatoriali altrove. Torrano però non si arrende e prova a strappare le pagine del libro di una storia che, come al solito, sembra già scritta.