I membri della giunta ed i consiglieri comunali che sostengono politicamente l'esecutivo si dicono «sconcertati e addolorati» per le accuse che sono costate l’arresto al sindaco della città vibonese
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«Siamo sconcertati e addolorati, quello descritto nelle carte dell’inchiesta non è il Gianluca Callipo che conosciamo». I consiglieri di maggioranza e gli assessori della giunta di Pizzo fanno quadrato intorno al sindaco, arrestato all’alba di stamane nell’ambito del maxi blitz anti ‘ndrangheta dell’operazione Rinascita Scott, che vede indagate 415 persone.
In una nota, il vice sindaco Maria Pascale, gli assessori Fabrizio Anello e Giorgia Andolfi, il presidente del Consiglio Comunale Giacinto Maglia e i consiglieri Sharon Fanello, Cristina Mazzei e Antonio Gaglioti, affermano di credere «fermamente nella Giustizia» e di essere certi che «la verità dei fatti verrà accertata nelle sedi opportune».
«Ma non possiamo fare a meno di esprimere – continuano - il nostro sconcerto per accuse che non avremmo mai ritenuto credibili se riferite a quello stesso Gianluca Callipo che abbiamo imparato a stimare come persona e come amministratore. In attesa che la Giustizia faccia il suo corso e nell’auspicio che Callipo possa tornare presto a guidare il Comune di Pizzo, senza più ombre giudiziarie su quella che fin qui è stata una specchiata esperienza amministrativa e politica, l’Ente andrà avanti nei modi previsti dalle norme in materia, con il vice sindaco che svolgerà le funzioni proprie del primo cittadino. Faremo di tutto - concludono - per evitare intoppi e rallentamenti nell’attività del Comune, nella consapevolezza che la priorità resta il bene della comunità amministrata».