Viene malmenato per non essere riuscito a pagare il proprio debito di droga e, per recuperare i soldi, si decide di fingere un incidente per ottenere i soldi dell’assicurazione. È un stratagemma che non è passato inosservato agli occhi degli investigatori, quello messo in atto da alcuni degli indagati dell’inchiesta “Random”, che ha scoperchiato un vasto giro di spaccio nel centro della città di Reggio Calabria. Al centro delle investigazioni vi è Francesco Lonano, ritenuto dagli inquirenti il capo del sodalizio criminale.

Mouassine picchiato duro

Najih Lahchen è una delle persone indagate. Ma è anche colui che acquista sostanza stupefacente senza poi riuscire a pagare quanto dovuto. Uno sgarro che il gruppo criminale non può lasciare impunito, sebbene le indagini non riescano a dimostrare la responsabilità di Lonano quale mandante del pestaggio. Il giovane, però, viene colpito più volte, ripotando fratture alle costole ed altre lesioni. Gli indagati ne parlano nel corso di una conversazione intercettata.

Lonano: a Moassin lo hanno spaccato a legante

Donna: ah!

Lonano: Lo hanno massacrato

Donna: perché?

Figlio di Lonano: inc… mi ha chiamato ieri

Lonano: sì ma non mi interessa

Figlio Lonano: ha detto che fa la denuncia

Lonano: che vada a fare la denuncia

Ottenere i soldi dell’assicurazione

Ed a dirla tutta alcuni degli indagati sapevano bene come far fruttare quel pestaggio ai danni di Mouassine. L’idea era quella di far figurare un incidente e così incassare i soldi dell’assicurazione. A parlarne sono Francesco Lonano e Davide Divino. Quest’ultimo si rivolge al primo: «Ma senti con coso, con Mouassine che vuoi fare, gli facciamo fare l’assicurazione?». Siamo al 3 novembre del 2017 e, alle 10.23 del mattino, Lonano si reca a casa di Mouassine e chiede cosa fosse successo. Questi risponde dicendo che è caduto con il motorino, affermando che sicuramente ha delle fratture. Lonano gli dice che lo accompagnerà in ospedale e che lui dichiarerà di aver subito un incidente con il motorino, affermando che sicuramente se ha delle fratture prenderà più soldi, proponendogli addirittura di rompere un braccio pur di ottenere un risarcimento maggiore.  I due indagati escono di casa e, dopo essersi accordati sulle dichiarazioni da poter fare in ospedale, si recano ai “Riuniti”. Lonano dichiara al personale del triage di aver investito lui il giovane, affermando corresse nello stesso senso. Ma Lonano ha paura. C’è un tale “Franco” che spinge per avere i crediti non riscossi. Lonano allora risponde dicendo che lui si è sempre messo a disposizione di  Franco, dichiarando di avergli portato direttamente a casa due telefoni iphone ed una pistola calibro 7,65. Di seguito la conversazione fra Lonano e la vittima del finto incidente.

Lonano (L): sei rovinato Mouassine

Mouassine (M): eh cazzo Ciccio

L: bevi dalla mattina alla sera

M: no no

L: come no

M: no no Ciccio inc…

Lonano: non è colpa di bere, non è colpa di di di… colpa di che!

M: no

L: non è colpa il cazzo! È normale Mouassine

M: l’assicurazione spero bene inc…

L: se sei caduto con il motorino hai potuto prendere la botta e ti sei potuto inclinare le costole, mo le costole inc… il piede non lo so

M: questo inc… perché è caduto lì il motorino sul piede

L: io l’unica cosa che dichiaro che eri dietro, non ti ho visto e ti ho preso

M: apposto

L: e stop

M: a piedi non con la moto

L: a piedi quale moto, quale moto, dove la trovi una moto tu, poi ci vuole un motorino assicurato, evita a piedi

M: ma tu hai fatto già l’assicurazione

L: dove!

 

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