VIDEO | In tre hanno espresso voto contrario, tra cui Nicola Fiorita che ha prospettato la possibilità di impugnare il provvedimento. Il presidente della Provincia ha chiesto scusa alla città capoluogo e a Lamezia che pagheranno il prezzo più alto dei tagli
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Con 36 voti favorevoli su 40 presenti (3 contrari: Catanzaro, Sorbo San Basile e Petronà e 1 astenuto: Pentone) la conferenza dei sindaci della provincia di Catanzaro ha approvato il piano di dimensionamento scolastico. L'assemblea è stata convocata dall'ente intermedio in mattinata per discutere del documento finito al centro di contestazioni da parte di alcune amministrazioni locali ma anche delle scuole colpite dagli accorpamenti.
Nell'intera provincia di Catanzaro sono previsti ben 14 tagli delle autonomie scolastiche, la metà sono concentrate sulla città di Catanzaro. Il sindaco, Nicola Fiorita, nei giorni scorsi ha ricevuto mandato dal Consiglio comunale ad esprimere un voto contrario.
Nell'ambito dell'assemblea odierna ha nuovamente ribadito la posizione di Palazzo De Nobili: «Ho portato qui la voce della città capoluogo e del Consiglio comunale che praticamente in maniera unanime - a parte due astensioni - ha chiesto di ritirare un piano che noi riteniamo sbagliato nel metodo del contenuto» ha dichiarato Fiorita al termine dell'assemblea.
«Ho ribadito anche la grande generosità della città di Catanzaro e la disponibilità rispetto alle esigenze delle aree interne. La responsabilità che ci anima rispetto ad una questione sbagliata - la legge, le linee guida e l’idea di tagliare autonomie scolastiche - con cui siamo disposti ad approcciare questo tema» ha aggiunto ancora il sindaco.
«Certamente però né generosità né responsabilità possono legittimare un piano che scarica quasi per intero sulla città di Catanzaro gli effetti di questa riforma sbagliata. L'assemblea dei sindaci ha inteso andare sulla sua strada. Io capisco le difficoltà entro quali devono muoversi perché quando si tratta di tagliare è sempre purtroppo inevitabile che si facciano degli scontenti. Ma dobbiamo tutelare la ragionevolezza che è stata compromessa dalle scelte oggi adottate. Per questo sulla scorta di quanto il Consiglio comunale ha deciso valuteremo se esistono i margini per impugnare questo piano».
Il presidente della Provincia, Amedeo Mormile, in apertura di seduta e illustrando il piano di dimensionamento scolastica si era rivolto alle città di Catanzaro e Lamezia Terme, scusandosi perché consapevole del sacrificio richiesto ai due comuni sui quali ricade la maggior parte dei tagli. Al termine dell'assemblea ha ribadito: «È stato un arricchimento e un momento di confronto su una tematica delicata ma necessaria da affrontare perché parliamo di una traslazione sui territori di dati numerici e demografici che in Calabria hanno prodotto effetti devastanti» ha spiegato Mormile.
«In ultima analisi, il nostro piano di dimensionamento scolastico ha voluto rappresentare una sorta di interruzione all'abitudine ormai invalsa di colpire sempre l'anello debole e, quindi, i territori interni. Abbiamo deciso di invertire questo paradigma e di rappresentare un territorio che ha necessità di crescere e di crescere tutti insieme».
«Fanno bene i sindaci a difendere le proprie municipalità e i propri territori, bene fanno se ritengono che sussistono le condizioni per rivolgersi agli organi competenti» ha risposto poi alla possibilità ventilata da alcuni sindaci di impugnare il documento. «Una prima valutazione avverrà già in sede regionale. Il dipartimento dovrà verificarne la compatibilità. I ricorsi ci sono sempre stati e non vuole essere questo un modo liquidatorio».
«Ci saranno questi percorsi giurisdizionali - ha concluso - necessari vedremo quale sarà l'esito. Noi siamo sempre pronti ad accogliere eventuali rilievi e rivedere in qualsiasi momento quello che noi comunque riteniamo essere lo strumento migliore che in questo momento potessimo produrre. Si tratta di un'assunzione di responsabilità forte, la politica è chiamata a fare questo e non a girarsi dall'altra parte».