In appello, il filone omicidi del processo riserva qualche sorpresa. Le vicende in esame riguardano quattro delitti commessi tra il 2005 e il 2010. Assolto Franco Trovato, revocato l'ergastolo a Vincenzo Arcieri e commutata la pena in 28 anni di carcere
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Un vero e proprio ribaltamento di condanne, a volte. È quello avvenuto in appello nel processo Perseo, filone omicidi, celebratosi davanti alla Prima Sezione Della Corte d’Assise di Catanzaro, che riguarda tre imputati e quattro delitti commessi a Lamezia Terme tra il 2005 e il 2010.
In particolare, Franco Trovato, che in primo grado era stato condannato all’ergastolo, è stato ora assolto perché “il fatto non sussiste”. L’accusa per l’imputato, difeso da Francesco Gambardella e Salvatore Staiano, era di avere offerto il suo magazzino come base ai killer di Giuseppe Chirumbolo freddato il 31 marzo 2010.
Revocato il fine pena mai anche a Vincenzo Arcieri accusato di avere condotto Pietro Pulice sul luogo dove poi è stato ucciso nell’ottobre del 2005. Per Arcieri, difeso dagli avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota, la condanna è stata ridotta a 28 anni.
Confermata, invece, la pena di 28 anni per Antonio Voci, difeso da Luca Cianferoni, accusato di avere messo a disposizione la vettura usata per l’omicidio di Nicola Gualtieri detto “coccodrillo”.
Presente alla sbarra degli imputati in primo grado anche Giancarlo Chirumbolo, poi assolto dall’accusa di aver fatto da specchietto per l’omicidio di Bruno Cittadino, compiuto a Lamezia nel luglio del 2008 in via Duca D’Aosta.
Un processo pieno di testimonianze da parte di pentiti questo stralcio di Perseo. Sul banco dei testimoni Angelo Torcasio, Giuseppe Giampà, Francesco Vasile e Pasquale Giampà.